martedì 17 gennaio 2023
Nel centro di Campobello di Mazara, a 8 chilometri da Castelvetrano. Indagati il medico che aveva in cura il boss e il proprietario della casa, di cui Denaro aveva assunto l'identità
Carabinieri davanti all'ingresso della palazzina dove ha vissuto negli ultimi mesi il superlatitante Matteo Messina Denaro, arrestato ieri

Carabinieri davanti all'ingresso della palazzina dove ha vissuto negli ultimi mesi il superlatitante Matteo Messina Denaro, arrestato ieri - Reuters

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Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha firmato questa mattina il 41bis, il carcere "duro", per Matteo Messina Denaro, il boss di Cosa Nostra arrestato ieri a Palermo.

Perquisito il covo: profumi, abiti firmati e arredo ricercato

E' durata tutta la notte la perquisizione del covo scoperto dai carabinieri del Ros e dalla Procura di Palermo guidata da Maurizio de Lucia dopo ore di ricerche. La casa usata nell'ultimo periodo dall'ex latitante è stata individuata a Campobello di Mazara nel Trapanese: si trova nel centro del paese, in vicolo San Vito (ex via Cv31).

"Riteniamo che sia un'abitazione utilizzata con continuità nell'ultimo periodo, un'abitazione di stabile occupazione al cui interno pensiamo di trovare elementi significativi" ha detto il generale Pasquale Angelosanto, comandante del Ros dei carabinieri, aggiungendo che Campobello di Mazara è un paese sotto la diretta influenza del boss.

Nella casa-covo c'erano profumi di lusso, abiti firmati e un arredamento ricercato. Del resto, al momento dell'arresto Messina Denaro portava al polso un orologio da 35mila euro. Non sono state trovate armi. C'erano invece numerose ricevute di ristoranti. "L'abitazione di una persona normale" hanno detto gli investigatori.

Alle operazioni ha preso parte il procuratore aggiunto di Palermo Paolo Guido, che da anni indaga sull'ex latitante di Cosa Nostra. "Non faceva una vita monastica, in stile Provenzano così per fare un esempio", afferma. Avrebbe anche avuto diverse frequentazioni con donne, il boss Matteo Messina Denaro, oltre a girare "indisturbato" per locali e ristoranti. Il boss usciva e nessuno, neanche tra i vicini, sembrava conoscerlo.

Alle 8.30 sono arrivati gli uomini del Reparto investigazioni scientifiche di Messina che hanno passato al setaccio l'abitazione. Sul posto anche il capitano dei carabinieri della compagnia di Mazara del Vallo Domenico Testa.

Centro di 11mila abitanti in provincia di Trapani, Campobello è il paese di Giovanni Luppino, l'incensurato che ieri ha accompagnato il capomafia alla clinica Maddalena dove è scattato il blitz e che è stato arrestato con l'accusa di favoreggiamento. Campobello è a soli 8 chilometri da Castelvetrano, paese di origine di Messina Denaro e della sua famiglia.

L'individuazione del covo e la sua perquisizione sono tappe fondamentali nella ricostruzione della latitanza del capomafia. E non solo. Diversi pentiti, in passato, hanno raccontato che il padrino trapanese era custode del tesoro di Totò Riina, documenti top secret che il boss corleonese teneva nel suo nascondiglio prima dell'arresto, e che furono fatti sparire perché la casa allora non venne perquisita.

L'ingresso della palazzina, posta sotto sequestro

L'ingresso della palazzina, posta sotto sequestro - Reuters

Indagati il medico che curava il boss e il proprietario di casa (e alias)

Alfonso Tumbarello, 70 anni, il medico che aveva in cura Andrea Bonafede, alias Matteo Messina Denaro, è indagato nell'ambito dell'arresto del super latitante. Tumbarello è di Campobello di Mazara ed è stato per decenni medico di base in paese, sino a dicembre scorso, quando è andato in pensione. Fino a qualche mese fa era stato medico del vero Andrea Bonafede, 59 anni, geometra, residente a Campobello di Mazara, e avrebbe prescritto le ricette mediche a nome dell'assistito. Ieri i carabinieri hanno perquisito le abitazioni di Campobello, di Tre Fontane e l'ex studio del medico che è stato anche interrogato.

"E' stato il medico di base di tutti, un professionista stimatissimo in città", dice all'Adnkronos il sindaco della cittadina del Trapanese, Giuseppe Castiglione. "Voglio pensare che sia rimasto vittima di un complotto a sua insaputa - aggiunge -, che abbia visitato il 'vero' Andrea Bonafede e non Matteo Messina Denaro, magari ha visto esami che venivano presentati dal vero Bonafede ma che non appartenevano a lui. Sarebbe una grossa delusione se non fosse così". Un'ipotesi che in tanti in città avanzano, perché dietro la storia personale e professionale del dottor Tumbarello, che nel 2011 si candidò sindaco a Campobello di Mazara in quota Pdl non essendo però eletto (ottenne poco più di 600 voti), non ci sarebbero ombre. "Immaginare che tutti sapessero la vera identità di Messina Denaro e nessuno abbia parlato sarebbe davvero mortificante per tutto il territorio", conclude il primo cittadino.

Il vero Andrea Bonafede è indagato per associazione mafiosa: è lui il proprietario dell'appartamento utilizzato dal boss negli ultimi mesi della latitanza. Agli inquirenti avrebbe fatto alcune ammissioni, confessando di essersi prestato ad acquistare l'abitazione a suo nome con i soldi del boss.

L'oncologo: è gravemente malato

Sbarcato ieri sera con un volo militare all'aeroporto di Pescara, Messina Denaro avrebbe trascorso la notte nel carcere di massima sicurezza dell'Aquila, dove c'è anche un buon centro oncologico.

"Le sue condizioni sono gravi, la malattia ha avuto un'accelerazione negli ultimi mesi" ha detto a Repubblica online Vittorio Gebbia, responsabile dell'Oncologia medica della clinica La Maddalena, dove Messina Denaro è stato arrestato. "Non lo definirei un paziente in buone condizioni di salute. Sono certo che continuerà a ricevere tutte le cure di cui ha bisogno. Ieri i carabinieri mi hanno chiesto se posticipare di tre, quattro giorni il ciclo di chemioterapia che avrebbe dovuto fare qui avrebbe avuto conseguenze e io ho firmato l'autorizzazione perché un ritardo così contenuto non avrà alcun effetto sul suo stato di salute".

Gebbia ha visitato il boss, alias Andrea Bonafede, nel gennaio 2021 prima di una valutazione multidisciplinare chirurgica. Poi il mafioso ha iniziato la chemio e il 4 maggio 2021 è stato operato per le metastasi al fegato da una equipe chirurgica. Gebbia dice che la prognosi infausta è stata "accolta con grande dignità" dal paziente che aveva, la "piena consapevolezza delle sue condizioni di salute" e "nessun atteggiamento che potesse destare sospetto".

Il supercarcere aquilano accoglie reclusi in regime di 41 bis, il "carcere duro", e ha ospitato detenuti "eccellenti" condannati per reati di mafia: Leoluca Bagarella, che sta scontando l'ergastolo per strage; Raffaele Cutolo, della nuova camorra organizzata; Francesco Schiavone detto Sandokan, esponente dei Casalesi; esponenti del clan siciliano dei Madonia; e, in ultimo, Felice Maniero della cosiddetta Mala del Brenta, in regime di semilibertà. All'Aquila ha fatto tappa in alcune occasioni anche Totò Riina.

Matteo Messina Denaro, il boss di Cosa Nostra arrestato ieri a Palermo dopo trent'anni di latitanza

Matteo Messina Denaro, il boss di Cosa Nostra arrestato ieri a Palermo dopo trent'anni di latitanza - Reuters/Carabinieri

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