sabato 22 aprile 2017
Come cambia la metropoli lombarda? Come sarà fra vent'anni? La Fondazione Ente dello Spettacolo lo chiede alle nuove generazioni. Con un concorso di «corti» rivolto a filmaker di ogni provenienza
Giovane coppia sullo sfondo dei grattacieli di Milano

Giovane coppia sullo sfondo dei grattacieli di Milano

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Come sta cambiando Milano? Come sarà fra vent’anni? Come la vuoi? Come la sogni? Di cosa ha bisogno? Quale è la sua anima più autentica? Dì la tua. Raccontalo. In un video. Che duri non meno di 30 secondi e non più di 90. Ecco le coordinate del concorso «Il futuro di Milano», rivolto a «giovani filmaker, senza limiti di età, di ogni livello di professionalità e competenza, milanesi e non», rende noto il comunicato diffuso venerdì 21 aprile con cui si annuncia l’apertura delle iscrizioni. Il contest è realizzato da Fondazione Ente dello Spettacolo per «Giardini d’Inverno», progetto promosso da China Investment srl, e ha il patrocinio della Civica Scuola di cinema «Luchino Visconti» di Milano. Per partecipare, i video vanno caricati entro il 15 giugno sulla piattaforma zooppa.com. Fra tutte le opere presentate verranno premiati tre video, selezionati da una giuria di qualità presieduta dall'attrice e produttrice Maria Grazia Cucinotta. I vincitori riceveranno un premio in denaro di tremila, duemila e mille euro e saranno invitati a Venezia a presentare il loro lavoro nello spazio della Fondazione, in un evento collaterale nei giorni della 74ª Mostra internazionale d’arte cinematografica (30 agosto-9 settembre 2017), nel corso del quale sarà proiettato il "corto" collettivo montato da un regista con i video migliori scelti fra tutti quelli inviati al concorso.

Raccontare le novità, immaginare il futuro

«Scopo del progetto è di invogliare i giovani a raccontare i cambiamenti in atto nella metropoli milanese – spiegano i promotori del concorso –. Perché se è semplice cogliere le evidenti differenze che emergono nell’arco dei decenni, è invece uno sguardo giovane quello che meglio può notare le piccole (e grandi) novità che quotidianamente caratterizzano la vita di una città dinamica, senza il peso di un’immagine che vada troppo indietro nel tempo. A partire da questa analisi, il contest chiede ai giovani anche un passo in più: immaginare come vogliono la città di Milano tra 20 anni». L’obiettivo del progetto, dunque, è di «raccontare il capoluogo ambrosiano, i cui processi di trasformazione sono apprezzati a livello globale, valorizzando i luoghi in cui la trasformazione è più evidente».
I video «dovranno essere indirizzati ad un pubblico ampio, sensibile alle tematiche sociali e attento allo sviluppo sostenibile del nostro Paese». Il concorso chiede di guardare a Milano come «città metropolitana» e «in fermento, in cui vale la pena esserci, in cui i giovani possono essere protagonisti». Come raccontarla? «Non in tono documentaristico, realistico ma non troppo, emozionale, futuristico ma non fantascientifico», suggeriscono i promotori. Che sono: la Fondazione Ente dello Spettacolo, realtà impegnata nella diffusione, promozione e valorizzazione della cultura cinematografica in Italia, presieduta dal 2015 da don Davide Milani (responsabile dell’Ufficio comunicazioni sociali della diocesi di Milano); e «Giardini d’Inverno», come si chiama il palazzo di 15 piani che sorgerà nell’area di Porta Nuova su iniziativa della società italo-cinese China Investment presieduta da Maurizio Del Tenno.

Nello spot l'impossibile si fa incontro


Il contest ha uno spot ufficiale (ideato da Paco Capaldi e Ingrid Magnoni) e un logo (ideato da Adriano Attus e Marco Mezzadra). Lo spot racconta come sta cambiando Milano attraverso alcune semplici azioni quotidiane che fino a pochi anni fa non era possibile fare. E non perché fossero vietate, ma perché nel capoluogo lombardo non esistevano i luoghi in cui si svolgono o i servizi che ora le rendono possibili. Qualche esempio? Fino a pochi anni fa, a Milano, era impossibile uscire a notte fonda in car sharing. O baciarsi nei convogli di una metrò dal colore lilla. O servire un piatto "stellato" in una mensa per i poveri: come dal 2015 invece è più volte avvenuto, grazie alla nascita del Refettorio Ambrosiano, la mensa solidale della Caritas ideata dallo chef Massimo Bottura e dal regista Davide Rampello, e realizzata dalla diocesi come opera segno ed eredità dell'Expo 2015 di Milano. sul tema Nutrire il pianeta, energia per la vita.

Nel logo la città dalle molte anime

Per saperne di più sul messaggio, i valori, il «tono», i requisiti del concorso: www.ilfuturodimilano.it. Nel sito è possibile anche apprezzare il logo disegnato ad hoc da Adriano Attus e Marco Mezzadra. «Il futuro di Milano passa per una nuova iconografia della lettera "M" bianca su campo rosso, icona della Metropolitana e fortemente riconoscibile sul territorio – prosegue il comunicato dei promotori del concorso –. Simmetrica rispetto al centro, spigolosa seppure con angoli morbidi, la nuova M ha una larga base ma una forte tendenza verso l'alto. Milano però non può essere ridotta a una sola lettera, perché tante sono le sue anime, le zone e le idee che compongono la città. Attus e Mezzadra hanno allora giocato con tutte le lettere che formano il nome Milano, astraendo ogni singolo glifo come elemento basico. Hanno considerato le molteplici sfaccettature della metropoli, sempre in movimento intorno a un centro stabile e definito». Che ora tocca ai giovani filmaker raccontare.

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