martedì 19 luglio 2016
​Una quarantina di arresti in diverse regioni per appalti legati alle nuove linee ferroviarie e in particolare al Terzo valico. Delrio: "lo Stato c'è".
Le mani della 'ndrangheta sull'Alta velocità
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​Arresti in Calabria, Lazio, Liguria, Piemonte e in altre regioni del Nord Italia nei confronti di presunti appartenenti alla 'ndrangheta. Almeno una quarantina i provvedimenti scattati per soggetti ritenuti affiliati alle cosche reggine Raso-Gullace-Albanese e Parrello-Gagliostro. Secondo le indagini di polizia e Dia, alcuni politici e funzionari dell'agenzia delle Entrate erano in contatto con alcuni degli arrestati, che operavano nel Nord Italia. La Dda aveva chiesto l'arresto del deputato Giuseppe Galati di Alleanza Liberalpopolare-Autonomie per corruzione aggravata dalle modalità mafiose, ma il gip non l'ha accolta per mancanza di gravi indizi. Coinvolto anche il senatore Antonio Caridi, di Fi. Le cosche della 'ndrangheta avevano messo le mani su alcuni sub appalti per la realizzazione delle linee ferroviarie ad alta velocità. Emerge dall'inchiesta della Polizia e della Dia che ha portato all'arresto di una quarantina di persone. Le indagini avrebbero accertato la presenza di "stabili collegamenti" con le famiglie di origine di esponenti dell'organizzazione da tempo in Liguria, attivi nell'edilizia e nel movimento terra, che avrebbero acquisito sub appalti per la realizzazione del Terzo valico. "Lo Stato c'è, lo Stato è forte, il ministro Alfano è stato diverse volte a Reggio Calabria per il comitato per l'ordine e sicurezza pubblica, anche il presidente del Consiglio e io stesso" ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio a proposito dell'inchiesta, coordinata dalla Dda di Reggio Calabria, che ha portato all'arresto di circa quaranta presunti appartenenti alle cosche reggine.
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