giovedì 30 settembre 2010
L'attentato del 3 gennaio scorso da ricondurre ad una reazione per la decisione del procuratore Di Landro di revocare alcuni fascicoli al sostituto Francesco Neri. 4 avvisi di garanzia in una operazione che sta portando all'arresto di 22 persone
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Operazione dei carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria e del Ros per l'esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 22 persone accusate di essere affiliate alla cosca Serraino della 'ndrangheta. Nel provvedimento, emesso dal gip di Reggio Calabria su richiesta della Dda, si contesta il reato di associazione per delinquere di tipo mafioso finalizzata ad estorsione aggravata, danneggiamento e minaccia aggravata, porto e detenzione abusiva di armi, intestazione fittizia di beni ed oltraggio. La Dda ha anche disposto il sequestro di beni mobili, immobili e attivita' commerciali per un valore di un milione e mezzo di euro che erano nella disponibilita' della cosca Serraino. Nell'operazione sono impegnati centinaia di carabinieri.A quattro dei 22 arrestati nell'operazione contro la cosca Serraino della 'ndrangheta i carabinieri hanno notificato un'informazione di garanzia perche' indagati nell'attentato compiuto il 3 gennaio scorso contro la Procura generale di Reggio Calabria. Gli avvisi sono stati notificati su delega della Procura della Repubblica di Catanzaro, titolare dell'inchiesta sull'attentato. L'accusa ipotizzata nei confronti dei quattro indagati e' di avere organizzato ed eseguito l'attentato.Ci sono anche i responsabili dell'intimidazione compiuta a Reggio Calabria contro il giornalista Antonino Monteleone tra le 22 persone coinvolte nell'operazione fatta a Reggio Calabria contro la cosca Serraino della 'ndrangheta. L'operazione, denominata ''Epilogo'', ha consentito di individuare, secondo quanto hanno riferito i carabinieri, una componente organica della cosca Serraino, operante nel quartiere San Sperato di Reggio Calabria e nel comune di Cardeto (Reggio Calabria), di definirne gli interessi criminali e di fare luce su alcuni fatti delittuosi compiuti sul territorio. E tra questi c'e' l'intimidazione compiuta il 5 febbraio scorso ai danni di Antonino Monteleone, al quale fu incendiata l'automobile, parcheggiata nei pressi della sua abitazione.Sarebbe stato legato ai contrasti interni al'ufficio il movente dell'attentato fatto il 3 gennaio scorso a Reggio Calabria contro la sede della Procura generale. Dall'inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica di Catanzaro e' emerso, infatti, che l'attentato sarebbe da ricondurre ad una reazione della cosca Serraino dopo che il procuratore generale Salvatore Di Landro, poco dopo il suo insediamento, avvenuto nel novembre del 2009, aveva deciso di revocare alcuni fascicoli processuali al sostituto Francesco Neri.La Procura di Catanzaro ha emesso dieci decreti di perquisizione nell'ambito dell'inchiesta sull'attentato fatto il 3 gennaio scorso contro gli uffici della Procura generale di Reggio Calabria. Le perquisizioni sono state disposte nei confronti dei quattro affiliati alla cosca Serraino indagati per l'attentato contro la Procura generale ed altri sei affiliati allo stesso gruppo criminale. Le perquisizioni sono finalizzate all'acquisizione di fonti di prova per lo stesso delitto.
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