venerdì 19 febbraio 2016
Due corpi al largo delle coste agrigentine, forse ci sono dei dispersi (IL VIDEO DELLA GUARDIA COSTIERA). L'Unhcr: tragedia senza fine nell'Egeo, negli ultimi sei mesi hanno perso la vita 340 minorenni: 2 al giorno.
Due migranti morti nel Canale di Sicilia
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Naufragio al largo delle coste siciliane: due morti e un numero non ancora precisato di dispersi. Non si ferma la strage silenziosa di migranti morti nelle acque del Mediterraneo. Le vittime sono spesso i passeggeri più deboli: i bambini. Secondo gli ultimi dati diffusi dall'Unhcr ogni giorno negli ultimi sei mesi sono morti in mare due bambini. Il Comando generale della Guardia costiera riferisce che un elicottero della capitaneria partito da Catania ha individuato nel mare dell'Agrigentino due corpi di migranti, caduti probabilmente nelle fasi concitate dello sbarco e di avvicinamento alla costa. Una trentina le persone giunte sulla spiaggia di Torre Salsa, a Siculiana (Agrigento), tra loro due minori. La barca spiaggiata è stata trovata. I naufraghi hanno riferito che erano circa quaranta su una barca e che alcuni loro compagni erano annegati. Un corpo è stato avvistato in una zona impervia della riserva di Torre Salsa: si tratta di un maghrebino morto presumibilmente per annegamento. Il secondo cadavere invece è stato avvistato da un elicottero della Guardia costiera ma non ancora recuperato.
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IL REPORT DELLA UNHCR: 2 BIMBI ANNEGATI AL GIORNO DA SETTEMBRE Negli ultmi sei mesi, ogni giorno due bambini migranti hanno perso la vita nel Mediterraneo nel tentativo di raggiungere l'Europa. È la "contabilita" pesantissima diffusa dall'Alto Commissariato per i Rifugiati dell'Onu (Unhcr), secondo il quale da settembre a oggi oltre 340 minorenni, molti dei quali neonati e bimbi, sono morti affogati nel quadrante orientale del Mare Nostrum, tra le coste della Turchia e le isole greche. Il bilancio reale, però, è maggiore, sostiene l'Unhcr, perchè molti corpi "si perdono nel mare". Molte delle vittime, giovani e giovanissimi così come adulti, sono morti mentre cercavano di ricongiungersi con parenti in Europa: "deve essere una priorità organizzare modi affinchè queste persone possano viaggiare in maniera legale e sicura", ha sottolineato Filippo Grandi, Alto Commissario dell'agenzia Onu. I bambini sono attualmente il 36% dei rifugiati in marcia: dall'inizio dell'anno, sono almeno 410 le persone che hanno perso la vita nel Mediterraneo e oltre 82mila sbarchi.
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