sabato 2 febbraio 2013
​Bruti Liberati critica la Procura di Trani. Dal presidente della Repubblica il secondo intervento in 24 ore. L'attacco di Maroni al Colle: sceso in campo per coprire lo scandalo. La difesa di Bersani: polveroni da chi ha abolito il falso in bilancio.
I pm di Roma aprono un fascicolo. E la Consob convoca i revisori | La priorità è tranquillizzare i clienti: «Banca e Fondazione sono solide» | La crisi di Siena divide anche la massoneria
Quirinale, operazione trasparenza: bilancio su sito, spesa ferma al 2008
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​Nel suo intervento al congresso di Magistratura democratica il procuratore di Milano Edmondo Bruti Liberati ha alluso criticamente, pur senza citarla direttamente, alla Procura di Trani, l'ultima ad aprire un'indagine su Mps. In certi uffici di Procura, ha detto, "sembra che la regola della competenza territoriale sia un optional".  La Banca d'Italia "ha espresso piena disponibilità a consegnare il documento al presidente del Tar" del Lazio sul prestito a Mps "nel rispetto delle norme di legge a tutela delle informazioni sensibili". Lo si legge in una nota di Bankitalia.BANKITALIA: TAR NON SOSPENDE PROCEDURA MONTI BONDIl Tar del Lazio non ha accolto la richiesta del Codacons di sospensione del provvedimento che consente la sottoscrizione dei "Nuovi Strumenti Finanziari", in pratica cioé dei Monti Bond, da parte del Mps. Lo dice Bankitalia spiegando che il procedimento per la sottoscrizione "può quindi proseguire il suo corso".MARONI: IMPRESSIONE NAPOLITANO IN CAMPO PRO PD  "Conosco e stimo Napolitano, non voglio pensare questo, ma la brutta impressione è che sia sceso in campo per coprire lo scandalo Mps e attenuare i riflessi negativi che sta avendo sulle sorti elettorali del Pd": lo ha detto il segretario della Lega Roberto Maroni parlando con i giornalisti a Milano. BERSANI: POLVERONI DA CHI HA ABOLITO IL FALSO IN BILANCIOLa vicenda Mps indica che si deve rivedere il sistema di governance delle nostre banche? A questa domanda, durante un'intervista a Studio Aperto, il segretario del Pd Pier Luigi Bersani ha risposto: "E un'antica nostra idea e vale ancora, anche se non sempre siamo riusciti a portarla in porto. Ad esempio il peso delleFondazioni non può essere predominante: questo lo abbiamo sempre detto, poi non siamo arrivati alla meta, ma questo è certamene un tema. Bisogna rivederlo e certo è necessario che la governance delle banche abbia un diverso assetto". "Detto questo si devono rivedere altre cose ed è qui - ha aggiunto Bersani - che io ho detto 'sbranò. Quando avremo finito tutta questa vicenda e la magistratura avrà fatto chiarezza, emergeranno - ne sono certissimo - tre titoli: il falso in bilancio, che non c'è più; il meccanismo dei derivati, che è stato lasciato troppo, troppo correre, al punto di diventare un problema enorme; terzo, lo scudofiscale, che ha permesso dei giri di cose poche pulite. Ecco noi vedremo che ci saranno da modificare queste cose qua. Ma queste cose hanno un nome edun cognome dal punto di vista politico. È per questo che non accetterò mai che si facciano dei polveroni da parte di chi ha abolito il falso in bilancio, ha incoraggiato i derivati e ha fatto lo scudo fiscale. Questo non posso accettarlo".CODACONS: NO TRASPARENZA BANKITALIA, VISCO SI DIMETTA La Banca d'Italia "non ha presentato la delibera che dà il via libera ai Monti bond per Mps. Questo dimostra mancanza di trasparenza. Il governatore si deve dimettere". Lo ha detto il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, uscendo dall'audizione del Tar del Lazio sul ricorso del Codacons per il blocco del prestito. Tra lunedì e martedì il giudice deciderà come procedere per acquisire il provvedimento mentre per il 20 febbraio è prevista una nuova udienza sul ricorso del Codacons per bloccare l'operazione Monti bond.NAPOLITANO: «SU MPS CORTOCIRCUITO INFORMATIVO»Giorgio Napolitano torna, per la seconda volta in due giorni, sul caso Montepaschi. «Stop al cortocircuito mediatico-giudiziario», chiede il Presidente della Repubblica. L’occasione per tornare sull’argomento è l’incontro al Quirinale con una delegazione dell’Ordine dei giornalisti in occasione dei 50 anni della legge istitutiva dell’ordine. Napolitano ricorda gli incontri «sistematici nel corso di questi anni», ma è solo un modo per non ritornare a riflessioni già affrontate su regole e deontologia. Farlo oggi sembrerebbe quasi voler mettere la sordina al monito del giorno prima, concretissimo e attualissimo. «Non tornerò su questi temi, dico solo qualcosa su un aspetto di quella tematica che anche in questo momento sento molto: l’aspetto dei rapporti tra stampa e amministrazione della giustizia». Rapporti causa spesso di «effetti non positivi, quasi dei cortocircuiti tra informazione - che tende ad avere il massimo di elementi per poter assolvere a un ruolo di propulsione alla ricerca della verità - e, nello stesso tempo, riservatezza necessaria delle indagini giudiziarie e rispetto del segreto d’indagine». Da questa riflessione all’ultimo caso il passo è breve, al «richiamo piuttosto brusco di un importante ufficio giudiziario, la procura della Repubblica di Siena, che segue la scottante e complessa indagine sul Monte dei Paschi, di fronte alla pubblicazione di notizie che ha dichiarato totalmente infondate e di cui ha anche fatto comprendere la grave possibile ricaduta destabilizzante sui mercati, al punto da annunciare o da ventilare provvedimenti per aggiotaggio e insider trading». Non quindi un nuovo monito, si fa notare dal Quirinale, ma solo una preoccupazione che – se non confermata in quel contesto e con quegli interlocutori– sarebbe potuto apparire come un arretramento rispetto al monito del giorno prima, avente lo stesso contenuto. Questo, infatti, per Napolitano è «un punto delicato di una materia tutta delicata». Intanto a tarda sera Monti si fa sentire per "assolvere" Bersani: «Non ho mai attaccato il Pd sul Monte dei Paschi di Siena e personalmente sono convinto che Bersani non c’entri per niente».Nell’incontro Napolitano rileva che «tutto è cambiato» nel mondo della comunicazione, e si registra «un mancato adeguamento delle norme alla realtà». Si occupa anche dell’accesso alla professione. Lo riprendendo le riflessioni appena ascoltate del Ministro della Giustizia Paola Severino, che l’ascolta seduto alla sua sinistra, accanto al presidente dell’Ordine dei Giornalisti Enzo Iacopino. Angelo Picariello
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