martedì 11 giugno 2013
Lo ha spiegato il presidente della Repubblica, incontrando i giovani magistrati questa mattina al Quirinale.
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​"È indispensabile un effettivo riconoscimento del 'giudice delle leggi'", poiché la Corte costituzionale "é chiamata ad arbitrare anche in conflitti tra i poteri dello Stato". Lo ha spiegato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, incontrando i giovani magistrati questa mattina al Quirinale. "Serve quindi - ha aggiunto - spirito di reciproco rispetto e leale collaborazione".
"Appare tuttora arduo uscire con successo" da una crisi che si trova in "fase prolungata". Bisogna dare "risposte efficaci alle frustrazioni dei giovani e al malessere di larga parte della popolazione", e per questo serve "maggiore equità e sostenibilita". Lo ha detto il presidente Giorgio Napolitano al Quirinale. "È scandaloso e inaccettabile rimettere in discussione la riforma delle circoscrizioni giudiziarie per ciechi motivi di particolarismo anche politico"."Il Csm non sia solo un organo di mera difesa, ma di autogoverno" della magistratura, e si ponga in condizioni "di concorrere a quelle riforme" che servono al Paese, anche nel campo della giustizia. Lo ha detto il Capo dello Stato Napolitano, ricevendo i magistrati tirocinanti. Era presente anche il vicepresidente del Csm Vietti.Il presidente Napolitano, rivolgendosi ai neomagistrati, ha più volte richiamato la necessità di "imparzialità ed equilibrio" che devono essere al centro della loro azione. E ha sottolineato la necessità di un ancoraggio "ai principi fondamentali della Costituzione". "Principio che dobbiamo tutti richiamare anche oggi, nel momento in cui - ha aggiunto il capo dello Stato - si avvia un ineludibile processo riformatore della seconda parte della Carta".
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