venerdì 11 ottobre 2013
Lo si legge nel messaggio inviato dal presidente della Repubblica ai partecipanti al Forum italo-francese Dalle riforme, la rinascita in programma a Cogne alla presenza di esponenti di governo, autorità locali e studiosi dei due Paesi.
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È "possibile e necessario affrontare il compito di un sapiente rinnovamento del nostro ordinamento costituzionale, coerente con i suoi valori fondanti". Si legge nel messaggio inviato dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ai partecipanti al Forum italo-francese Dalle riforme, la rinascita in programma a Cogne alla presenza di esponenti di governo, autorità locali e studiosi dei due Paesi, in occasione del 70° anniversario della Carta di Chivasso sull'autonomia dei popoli alpini, sottoscritto da uomini politici e intellettuali sostenitori di una proposta autonomista, ma non separatista."È importante ricordare - si legge nel messaggio del capo dello Stato - il valore ancora attuale della Carta come strumento di indirizzo e stimolo in direzione di una Europa di pace e di progresso. Alla luce della scelta europea, sviluppatasi nei decenni successivi, è ora possibile e necessario affrontare il compito di un sapiente rinnovamento del nostro ordinamento costituzionale, coerente con i suoi valori fondanti"."Auspico pertanto che dal confronto con i nostri amici e vicini francesi possa scaturire un utile arricchimento della riflessione in corso nel nostro paese e delle proposte che sono sul tappeto. In questo spirito invio a tutti i relatori e ai partecipanti all'iniziativa i più cordiali saluti e auguri di buon lavoro".I termini usati da Napolitano, e cioè "sapiente rinnovamento dell'ordinamento" sembrano avvalorare quanto sostenuto al Governo Letta, e cioè che l'obiettivo delle riforme avviate non è uno stravolgimento della Carta, e anzi si muovono in modo "coerente con i suoi valori fondanti". Con quanto fatto finora, ha a sua volta sottolineato il premier Letta in un proprio messaggio, "abbiamo tolto la paura a tanti che temevano stravolgimenti della nostra Carta costituzionale: il problema non sono i principi, ma il funzionamento delle istituzioni", con la necessità di superare, per esempio, il bicameralismo perfetto. Enrico Letta ha pure manifestato determinazione. Quello delle riforme, ha detto, è "uno dei tre grandi obiettivi del governo nato a fine aprile con l'idea di concludere le riforme in 18 mesi: per ora il crono-programma è  rispettato, anzi siamo in anticipo e vogliamo continuare a tenere il punto". Parole condivise dal ministro Gaetano Quagliariello: "Penso che ora ci sia qualche elemento per essere più ottimisti: c'è stato un momento che non sapevamo se avevamo 18 minuti. Un po' più di tempo il governo lo ha guadagnato, vale la pena provarci". Un altro passaggio del premier può essere letto tanto come un appello alla manifestazione di domani, quanto anche come richiesta di consapevolezza dell'opinione pubblica: "Il nostro Paese - ha detto - si salva se avrà istituzioni che funzionano. L'impasse politica che abbiamo subito intorno alle elezioni ha provocato danni, anche economici, al Paese". Infine la legge elettorale. Letta ha assicurato che il governo nono tenterà "un blitz", ma ha anche ammonitomaggioranza e opposizione: "Deve comunque essere fatta perché non c'è più tempo e la pazienza dei cittadini sta per finire". Quanto a Napolitano, una frase del suo messaggio, è stata letta da qualcuno come un invito a prendere in considerazione il modello francese ("auspico che dal confronto con i nostri amicie vicini francesi possa scaturire un utile arricchimento della riflessione in corso nel nostro Paese e delle proposte che sonob sul tappeto").
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