venerdì 13 dicembre 2013
«Prospettare una politica alternativa all'elettorato». Il capo dello Stato ha presentato il suo libro sull'Europa.
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"Non possiamo opporre l'euroretorica alle pulsioni antieuropee, dando una rappresentazione acritica al processo europeo. Dobbiamo dare una rappresentazione critica anche alle politiche anticrisi per entrare in sintonia con l'elettorato". Giorgio Napolitano interviene a conclusione della presentazione del suo libro "L'Europa e il ruolo dell'Italia" alla Camera e mostra la sua "preoccupazione" per il livello del dibattito sulle questioni europee in Italia, mentre nel Paese è in una fase di "sommovimento" politico. "Si tratta di prospettare una politica alternativa all'elettorato sul futuro dell'Europa. Sono molto preoccupato non solo perchè non è facile prospettare una linea alternativa con il rischio di apparire indifferenti o negligenti rispetto al dovere di abbattimento del debito pubblico in Italia, ma anche perchè c'è qualcosa di più: come ristabilire un filo di consenso basato sul sostegno consapevole al processo europeo". Per il Capo dello Stato "non possiamo opporre l'euroretorica alle pulsioni antieuropee". Se da un lato la condizione attuale pare caratterizzata dall'impossibilità di "recuperare consenso attraverso argomenti razionali", è anche vero che "se perdiamo la fiducia in ciò non si sa più quale strada prendere".

Sul profilo dei rapporti interni ai Paesi europei, Napolitano ricorda che "Angela Merkel ha detto pubblicamente e privatamente che la Germania non può avere illusioni di autosufficienza, che corre gli stessi rischi di irrilevanza dell'Europa. Dobbiamo convincerci che non è scontato il nostro contributo all'evoluzione del mondo occidentale". Dunque "ci deve essere una rappresentazione critica, la convinzione che non ci sia prospettiva al di fuori di unità europea, la proposizione di politiche per riacquisire un ruolo".

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