martedì 15 ottobre 2013
Alla cerimonia per 25 nuovi Cavalieri del lavoro, il capo dello Stato ribadisce: al cammino delle riforme "ho legato il mio impegno all'atto di una non ricercata rielezione". E ammonisce: "Lo sforzo non sia messo a rischio da particolarismi e irresponsabilità".
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 "Occorre andare avanti" a fare le riforme economiche e quelle "politiche e istituzionali da tempo riconosciute necessarie". A partire dalla legge elettorale e dalla revisione della seconda parte della Costituzione. ​Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, intervenendo al Quirinale alla cerimonia della consegna delle insegne a 25 nuovi Cavalieri del lavoro, ha sottolineato la necessità di proseguire nello sforzo intrapreso per superare la crisi. Al cammino delle riforme, ha detto, "ho legato il mio impegno all'atto di una non ricercata rielezione a presidente". Un impegno "cheporterò avanti finché sarò in grado di reggerlo e a quel fine"."L'imperativo è mantenere i nervi saldi - ha aggiunto -, portare avanti in tutti i campi lo sforzo indispensabile, che non può, non deve essere messo a rischio da particolarismi e irresponsabilità"."Non dobbiamo trascurare - dice il capo dello Stato - nessuno dei passi avanti compiuti, nessuno dei segnali positivi registratisi". "Possiamo e dobbiamo tutti - aggiunge - trasmettere, non retoricamente, motivi di fiducia su cui fondare un nuovo spirito di iniziativa, un nuovo slancio produttivo e competitivo", un passo "decisivo per valorizzare le preziose energie delle nuove generazioni, liberandole via via dallo spettro della disoccupazione, dal peso della frustrazione e della mancanza di prospettive soddisfacenti". È tuttavia indispensabile, rileva Napolitano, che tutti facciano "responsabilmente" la propria parte: "Il guardare in faccia alla realtà con le sue sfide e con le sue incognite non significa seminare sfiducia ma attrezzarci meglio per fare ciascuno la sua parte".

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