lunedì 21 giugno 2010
Giorgio Napolitano chiede a «tutte le forze politiche e sociali e a tutte le componenti istituzionali di concentrarsi sulla discussione più seria ed aperta attorno ai termini della manovra finanziaria ed economica affidata al decreto da convertire in legge entro fine luglio». Questo tema, aggiunge, «non può non dominare l'agenda parlamentare nel breve tempo che separa le camere dalla pausa estiva».
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Giorgio Napolitano chiede a «tutte le forze politiche e sociali e a tutte le componenti istituzionali di concentrarsi sulla discussione più seria ed aperta attorno ai termini della manovra finanziaria ed economica affidata al decreto da convertire in legge entro fine luglio». Questo tema, aggiunge, «non può non dominare l'agenda parlamentare nel breve tempo che separa le camere dalla pausa estiva».«Ciò significa anche - aggiunge - esprimere nella massima misura possibile il senso di una comune responsabilità nazionale». È necessario esprimere questa comune responsabilità, sottolinea il Presidente della Repubblica, «nell'attuale, grave momento, evitando che il confronto su una materia già tanto ardua, qual è quella dei provvedimenti urgenti per la finanza e l'economia sia negativamente condizionata da tensioni politiche già acute su tutt'altra materia».Il Presidente della Repubblica ha fatto queste considerazioni, proposte come «una pacata e meditata esortazione» nel Salone degli Specchi del Quirinale dove ha incontrato una delegazione del Cnel, guidata dal presidente Antonio Marzano.Napolitano ha sottolineato che è «urgente»  bloccare l'aumento del debito pubblico e avviarne la riduzione, anche in Italia, «anche se da noi la situazione si presenta ben più solida dei Paesi più esposti della zona Euro, per aspetti essenziali, come lo stato finanziario delle imprese, a cominciare da quelle bancarie, e delle famiglie».Tuttavia, in tutti i Paesi, insieme al tema del consolidamento dei bilanci pubblici, «si sta imponendo alcentro delle preoccupazioni comuni a larga parte della comunità internazionale», il tema della contestualità tra consolidamento dei bilanci pubblici e rilancio della crescita economica, due punti che sono «abbinati in tutte le formulazioni dei più recenti documenti, innanzitutto dell'Unione europea».Non ci si può occupare della crescita senza affrontare il consolidamento «ma la combinazione risulta controversa e difficile e dipende anche dall'apporto che a una ripresa europea ancora flebile verrà dato da qualcuna tra le maggiori economie dell'Ue, se non ci si preoccuperà troppo del rafforzamento delle finanze e della competitività del proprio Paese. E dipenderà - ha concluso il presidente della Repubblica - dagli specifici contenuti della manovra di stabilizzazione in Paesi come il nostro».Napolitano ha definito il decreto che contiene la manovra economica «un provvedimento grandemente impegnativo, di inedita ampiezza e minuziosità».
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