giovedì 5 gennaio 2012
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​L'Italia è un Paese affidabile e Mario Monti lo dimostrerà all'Europa. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, da Napoli dove sta trascorrendo alcuni giorni di riposo, alla vigilia degli importanti appuntamenti europei che attendono il premier interviene a sostegno del governo e del Paese e sottolinea lo sforzo che l'Italia sta compiendo per uscire dalla crisi.«Monti per la sua esperienza di governo europeo - afferma il capo dello Stato - ha tutti i titoli per poter porre questioni che riguardano il modo di garantire rigore e crescita e ha la forte pezza d'appoggio del decreto approvato in Parlamento che è la prova concreta di come l'Italia sia anche dal punto di vista del debito pubblico un Paese pienamente affidabile». Ieri, in un'intervista a Le Figarò, Monti ha lanciato un messaggio chiaro ai leader europei: «L'Europa non ha più alcun motivo di aver paura dell'Italia». E oggi, Napolitano concorda con la linea indicata dal governo: «Mi pare questo sia il senso delle dichiarazioni che ha fatto Monti. Poi vedremo quali sono esattamente le proposte del governo italiano al tavolo della discussione preparatoria del Consiglio europeo di fine gennaio».Il presidente della Repubblica ha quindi ricordato che Monti non avrà un solo appuntamento europeo, «ci sono varie puntate, andrà a Parigi, poi tornerà a Roma per poi recarsi a Berlino» e anche a Londra. Infine, Napolitano si sofferma anche sulla situazione politica italiana, e tiene a sottolineare come rispetto «a una fase precedente», tra le forze politiche sul tema delle riforme «c'è meno rassegnazione, più apertura». E lo stesso presidente del Consiglio avrà modo di affrontare le questioni che chiamano in causa i partner Ue e il nostro Paese nel corso delle comunicazioni alla Camera che Monti farà nella mattinata di giovedì prossimo.Intanto, non si placa la polemica sui costi della politica e gli stipendi dei parlamentari. In una nota, la presidenza del Consiglio fa sapere che il governo non interverrà sostituendosi al Parlamento, in quanto «la competenza appartiene alle Camere e non esistono poteri sostitutivi in materia».
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