venerdì 2 luglio 2010
Opposizioni critiche con l'esponente Pdl per l'attacco al capo dello Stato. Il presidente del Senato Renato Schifani: il presidente della Repubblica «non si commenta, si ascolta». Pier Ferdinando Casini: così com'è il testo non passa.
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Ancora tensioni su quelli che il presidente della Repubblica ha definito i «punti critici» della nuova normativa sulle intercettazioni. All'attacco di Napolitano va Niccolò Ghedini (Pdl): «C'è un Parlamento e spetta a quest'ultimo decidere. La valutazione del Capo dello Stato non è su problemi di natura tecnica, altrimenti dovrebbe farsi eleggere. La valutazione è sulla costituzionalità. Le "criticità tecniche" esulano dalla sua competenza».Pieno rispetto istituzionale per il Quirinale da parte del presidente del Senato, Renato Schifani, che però prende le distanze dal suo collega di Montecitorio, Gianfranco Fini: il presidente della Repubblica «non si commenta, si ascolta», afferma la seconda carica dello Stato e aggiunge: «Mi auguro sempre che ogni tensione si allenti, facendo in modo che ci siano tempi e spazi adeguati per il dibattito su ogni provvedimento». Poi, rispetto alle osservazioni di Fini: «Non ritengo rientri nei compiti del presidente del Senato entrare nel merito di un provvedimento all'esame di una delle due Camere». Il capogruppo della Lega Nord alla Camera, Marco Reguzzoni, afferma: «Sulle intercettazioni si va avanti a discutere. Noi siamo assolutamente disponibili al dialogo e credo che l'appello del capo dello Stato sia la sintesi».Resta forte il dissenso dell'opposizione: «Il governo non riesce a mettere la testa sulla manovra per correggerla come necessario e non riesce a prendere atto che questa legge così com'è non va, non può andare». «Così diamo un colpo alla legalità», dice il segretario del Pd Pier Luigi Bersani, che poi ha stigmatizzato le parole di Ghedini: «Il nervosismo del centrodestra si sta scaricando in affermazioni poco eleganti, nessuno può rivolgersi in questo modo al presidente della Repubblica, tantomeno uno che è avvocato e che dice di capire qualcosa di politica». Anche per il portavoce dell'Italia dei valori, Leoluca Orlando: «L'avvocato Ghedini straparla, ignorando le norme della Costituzione, così come ha dimostrato con leggi aberranti da lui elaborate e dichiarate sistematicamente incostituzionali».Il leader Udc, Pier Ferdinando Casini, sottolinea: «Se il testo del ddl intercettazioni non cambia non ci sarà la legge. Se non cambiano vuol dire che non vogliono la legge, vuol dire che rinunciano anche a tutelare la privacy, che dicono essere la prima preoccupazione» e ancora: «Il presidente della Repubblica è stato ineccepibile e alla maggioranza diciamo: basta esibizionismo muscolare, costruiamo insieme una risposta diversa che tuteli la legalità e garantisca la libertà di stampa».
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