giovedì 11 novembre 2010
L'esondazione del Sele ha provocato gravi danni, centinaia costretti ad abbandonare le proprie case, problemi a un acquedotto: le autorità chiedono lo stato di calamità. Napolitano in Veneto incontra i sindaci delle zone alluvionate.
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Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, è giunto oggi in Prefettura a Padova per incontrarsi con i sindaci delle zone alluvionate della provincia euganea. All'incontro, con il primo cittadino di Padova, Flavio Zanonato, e il Governatore Veneto, Luica Zaia, hanno preso parte una ventina di sindaci dei comuni del padovano. Più tardi il Capo dello Stato si è recato, per un forum, nella redazione de "Il Mattino di Padova" e, in seguito, al convegno in cui si celebrano i 60 anni di attività del Cuamm, l'associazione padovana dei medici missionari per l'Africa.Nel pomeriggio ha poi incontrato a Vicenza il sindaco della città, Achille Variati. «Sono qui semplicemete per dirvi grazie»: così ha salutato i tanti giovani che lo hanno accolto assieme ai volontari della Protezione civile e delle forze dell'ordine in piazza Matteotti, di fronte al teatro Olimpico. «Non ho mai creduto ai tanti che dicono che i giovani sonoegoisti. Come Paese abbiamo una risorsa straordinaria nei giovani. Anche in quei giovani che fanno fatica a trovare un lavoro ma non disperano, e non devono disperare, e danno prova della loro voglia di reagire».Salerno, situazione criticaUn'altra importate arteria è stata chiusa al traffico nel Vallo di Diano, a sud di Salerno, a causa dell'esondazione del fiume Tanagro. Dalle prime ore di questa mattina è stato interdetto il traffico veicolare sul rettilineo San Marzano che collega Atena Lucana Scalo con i comuni di San Rufo, San Pietro al Tanagro e Sant'Arsenio. Gli automobilisti diretti a tali comuni sono costretti ad un lungo giro passando per il territorio comunale di Polla.Dopo l'esondazione del fiume Tanagro, continuano i disagi nelle aree rurali di Sala Consilina, il centro capofila del Vallo di Diano, a sud di Salerno. Questa mattina i vigili del fuoco del locale distaccamento sono impegnati in località Barca nel recupero di una trentina di animali che vagano per le campagne dopo essere scappati dalle stalle completamente allagate. E, sempre in località Barca, si sta provvedendo all' assistenza di diverse famiglie le cui abitazioni sono allagate nei piani terreni. Risultano disperse, inoltre, oltre cento pecore di un gregge investite, sempre in località Barca, da un'ondata di acqua fuoriuscita dagli argini del Tanagro. Molto probabilmente le pecore potrebbero essere morte annegate.Situazione in lento miglioramento a Capaccio-Paestum. Il fiume Sele sta infatti gradualmente rientrando negli argini, dopo che nella notte tra martedì e mercoledì, era esondato in più punti allagando colture e abitazioni e costringendo circa 300 persone ad abbandonare le case, dopo l'evacuazione disposta dal sindaco Pasquale Marino. Una evacuazione che resta "sulla carta", dato che la stragrande maggioranza degli sfollati ha preferito trascorrere la notte in auto, a pochi metri dalle case, o, al più, da parenti e amici, senza accogliere l'invito del primo cittadino a trasferirsi negli alberghi della zona. La paura della gente, infatti, resta quella di possibili fenomeni di sciacallaggio. Intanto, da questa mattina, mentre la pioggia incessante dei giorni scorsi si è trasformata in una leggera pioggerellina, le prime famiglie evacuate stanno rientrando nelle case, sommerse da fango e detriti. Al momento, la preoccupazione prioritaria è quella di riparare al più presto gli argini del fiume rotti dalla furia dell'acqua e sono al lavoro gli operai del Consorzio di Bonifica e i funzionari del comando di Polizia Municipale per il ripristino degli argini dell'affluente 'Ciorlito', che due notti fa ha sommerso decine di ettari coltivati e messo in ginocchio sei aziende zootecniche. Intanto, i funzionari del Comune hanno avviato i primi sopralluoghi per la conta dei gravissimi danni subiti. "L'allarme non è cessato - spiega il sindaco Marino - la situazione si è stabilizzata, ora dobbiamo sperare che non torni la pioggia". Le scuole e gli uffici sono regolarmente aperti, anche perché, in questa zona, l'erogazione idrica non è mai stata interrotta, e qualche problema si registra solo per Capaccio capoluogo. "Ci stiamo impegnando tutti per un ritorno alla normalità - ha proseguito Marino - ho letto delle polemiche di alcuni residenti riguardo l'assenza o i ritardi della Protezione civile. Posso garantire che la Protezione Civile provinciale sta lavorando gomito a gomito con quella comunale da giorni senza un momento di pausa. Del resto, il Centro Operativo Comunale della protezione civile si è insediato tre giorni fa, ben prima della esondazione del Sele".Nubifragio nell'ascolanoUn nubifragio è in corso nella provincia di Ascoli. La pioggia e la grandine hanno subito provocato numerosi problemi alla viabilità locale. Sulla Superstrada Ascoli-Mare, in particolare nel tratto fra Marino del Tronto e Maltignano molte auto sono andate in panne e sono rimaste bloccate sulla carreggiata in direzione di San Benedetto. Sul posto sono già arrivati la polizia stradale e i primi mezzi di soccorso. Il traffico sull'arteria principale che collega il capoluogo piceno con la costa procede molto a rilento e con grandi difficoltà. Alto il rischio di incidenti su tutta la superstrada, considerando che il maltempo si va intensificando soprattutto nell'area costiera.
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