martedì 6 agosto 2013
​Il giudice Esposito sostiene in un'intervista al Mattino che Berlusconi sapeva della frode. Arriva la smentita, ma il quotidiano conferma. E la suprema corte interviene: «Frasi che non inficiano il verdetto». Sulla vicenda ha chiesto informazioni anche il ministo della Giustizia, Annamaria Cancelieri.
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Il Primo presidente della Corte di Cassazione, Giorgio Santacroce, interviene sulla vicenda del giudice Antonio Esposito che, in un'intervista rilasciata al quotidiano Il Mattino, aveva parlato ampiamente della sentenza sul processo Mediaset-Berlusconi. Le smentite del magistrato su alcuni passaggi non sono bastate: per Santacroce l'intervista è stata «inopportuna». E anche il ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, ha chiesto chiarimenti alla Cassazione.Dichiarazioni inopportune, ma che non avranno conseguenze processuali nè disciplinari, visto che si riferiscono a una sentenza definitiva. Lo ha precisato il presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Rodolfo Sabelli.

La polemica sull'intervista: Nel dettaglio, riguardo al principio secondo il quale si può essere condannati in base al presupposto che l'imputato non poteva non sapere, Esposito sottolinea nell'intervista: «Potrebbe essere un'argomentazione logica ma non può mai diventare principio alla base di una sentenza». Quindi, parlando del motivo per cui si è giunti alla condanna, sottolinea nell'articolo: "Tu venivi portato a conoscenza di quello che succedeva, tu non potevi non sapere, perchè Tizio, Caio e Sempronio hanno detto che te lo hanno riferito. È un pò diverso dal non poteva non sapere". Un passaggio che il giudice definisce nella nota di rettifica 'completamente inventato". Il Mattino ha però confermato tutto. E la bufera è scoppiata inevitabile, con pioggia di critiche dal Pdl. Tanto che anche la Cassazione si è sentita in dovere di intervenire. L'intervista, dice la suprema corte, "non inficia, nè cambia la decisione sul processo Mediaset". Il verdetto "è già stato emesso e sancito con la pubblica lettura del dispositivo in aula al termine dell'udienza". Intanto il Quirinale smentisce alcuni commenti di stampa, che davano "interpretazioni" del vertice di ieri tra il presidente e i capigruppo del Pdl. In una nota si dice che Giorgio Napolitano "si augura che non si eserciti su di lui, attraverso interpretazioni infondate e commenti intempestivi, una intrusione in una fase di esame e riflessione che richiede il massimo di ponderazione e serenità".

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