venerdì 19 luglio 2019
Nella notte si è sparato al rione Sanità e a Materdei, due quartieri del centro. I raid intimidatori notturni dei clan partenopei seminano di nuovo il panico.
A Napoli tornano le “stese”
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Tornano le stese a Napoli, i famigerati raid intimidatori notturni dei clan partenopei. Nella notte si è sparato al rione Sanità e a Materdei, due quartieri del centro. Stamattina la polizia ha rinvenuto sei bossoli calibro 9x21, di cui uno inesploso, davanti alla chiesa di San Vincenzo alla Sanità, e altri otto dello stesso calibro nella zona di piazzetta Materdei. Insieme ai bossoli, gli agenti hanno trovato anche numerosi pallini soft air, i piccoli proiettili che vengono usati nelle armi riprodotte.

Il tragitto compiuto dagli autori del raid è stato ripreso dalla fitta rete di telecamere installate nel quartiere. In una delle immagini riprese si vedrebbe un ragazzo del posto che, all’arrivo del commando, lascia a terra il suo scooter e fugge nei vicoli adiacenti alla piazza. Uno dei componenti del raid allora si appropria del motorino e lo porta via. In uno dei due luoghi nei quali i clan hanno sparato stanotte, la piazzetta davanti alla chiesa di San Vincenzo alla Sanità, il 6 settembre 2015 fu ammazzato il 17enne Genny Cesarano. Un gruppo di fuoco costituito da quattro uomini del clan Lo Russo esplose 24 colpi nel corso di un agguato che aveva come obiettivo quattro giovani di un clan rivale. Uno dei proiettili colpì e uccise il giovane.

Proprio il padre di Cesarano, Antonio (che ha fondato un’associazione anticamorra nel suo nome), è intervenuto sull’ennesima stesa di stanotte: «La camorra non spegnerà il faro che abbiamo acceso sul quartiere. Quanto successo apre in me una ferita mai rimarginata. Anche stanotte, come è successo quella maledetta notte del 6 settembre 2015 nella quale Genny fu colpito, la piazza era piena di ragazzi scappati via al momento dell’arrivo dei motorini con le persone armate. Il quartiere ha trovato un momento di rivalsa che non può essere offuscato o fermato dai clan». Un mese fa il capo dello Stato, Sergio Mattarella, in visita nel rione Sanità, rese omaggio alla memoria del giovane fermandosi davanti alla statua che lo ritrae.

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