martedì 5 marzo 2013
​Non si esclude l'ipotesi che il rogo sia di origine dolosa. De Magistris: giornata sconvolgente, le forze sane e democratiche di questa città aiutino a fermare le forze del male. Il nuovo governo ci aiuti. La solidarietà del vescovo di Bagnoli.
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Dopo oltre 13 ore di duro e rischioso lavoro i vigili del fuoco hanno domanto l'incendio divampato la scorsa notte a Città della Scienza, a Napoli. Adesso è caccia alle cause che hanno provocato il rogo. Gravissimo il bilancio: è andato completamente distrutto il polo museale mentre non è stato toccato dalla fiamme il polo didattico. Tra gli investigatori è forte il sospetto che il rogo sia di origine dolosa.Una giornata "drammatica, sconvolgente". Così il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, commentando quanto accaduto ieri nel capoluogo partenopeo tra il crollo di un'ala di un palazzo alla Riviera di Chiaia e l'incendio che ha distrutto Città della Scienza a Bagnoli. Dall'immagine "toccante" dei vigili del fuoco, delle forze dell'ordine e dei volontari impegnati a scavare tra le macerie o a spegnere il fuoco, "si dovrà ripartire perchè è il cuore di Napoli".
L'apertura, spiega de Magistris, è diretta "alle forze sane e democratiche che amano questa città", per "fermare le forze del male" e "per lanciare uniti un appello anche al prossimo governo, a quelli che ci dovranno ascoltare e dare una mano. Più volte - prosegue de Magistris - abbiamo detto che Napoli è stata abbandonata e tante cose si possono fare se ci sono risorse".
"Dobbiamo tutti stringerci attorno alla parte sana di Napoli - conclude - per fare di più e meglio, riconoscendo anche le cose che non sono andate bene e, per quanto mi riguarda, fare anche autocritica su alcuni punti. Poi con grande forza dobbiamo chiedere qualcosa in più, perchè non bisogna dimenticare che è una città che senza risorse deve affrontare un dissesto idrogeologico di queste proporzioni".L'incendio che ha devastato la Città della Scienza a Napoli è, per il vescovo di Pozzuoli (Napoli), monsignor Gennaro Pascarella, nel cui territorio ricade la struttura "un danno alla cultura di Napoli e dell'intera nazione. Le tante iniziative che da decenni la Fondazione Idis-Città della Scienza ha realizzato a Bagnoli, hanno costituito una delle poche vere e concrete occasioni di riscatto del Sud d'Italia e del nostro territorio. La distruzione del primo Museo scientifico interattivo di nuova generazione realizzato in Italia, non può lasciare nessuno indifferente". "La Chiesa di Pozzuoli - aggiunge il vescovo - esprime la propria vicinanza al professor Vittorio Silvestrini, che in tutti questi anni ha sempre difeso con coraggio la promozione della Cultura, anche accogliendo le sollecitazioni provenienti da tanti contesti, non solo scientifici". Infine il vescovo esprime la propria solidarietà anche ai lavoratori. "Piena solidarietà al gruppo dirigenziale - conclude Pascarella - e a tutti i lavoratori del complesso, che rischiano ora di vedere vanificati i tanti sforzi portati avanti con passione e determinazione, facendo mantenere alti livelli di qualità all'opera di Bagnoli, nonostante la situazione di attuale crisi". 
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