mercoledì 25 gennaio 2012
Il Commissario per l'Ambiente, Janez Potocnik, ricevendo a Bruxelles il ministro dell'Ambiente italiano, Corrado Clini: "Non ancora rispettate le ingiunzioni della Corte di giustizia europea​" sulla crisi dei rifiuti che affligge Napoli e la Campania. "Progresso significativo", ma "la situazione non si è stabilizzata".
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L'Italia non ha ancora risolto la crisi dei rifiuti che affligge Napoli e la Campania e rischia pesanti sanzioni finanziarie. Lo ha detto il Commissario per l'Ambiente, Janez Potocnik, ricevendo a Bruxelles il ministro dell'Ambiente italiano, Corrado Clini."A nostro avviso, l'Italia non ha ancora rispettato le ingiunzioni della Corte di giustizia europea", ha detto Potocnik, il quale ha riconosciuto un "progresso significativo" fatto negli ultimi mesi, ma ha aggiunto che "la situazione non è stabilizzata".Il commissario ha annunciato un nuovo mandato di comparizione per l'Italia davanti alla Corte di Giustizia europea, dove il nostro paese potrebbe essere condannato a una pesante ammenda. Clini ha riconosciuto che la situazione non è stata risolta, ma ha spiegato che l'accumulo di rifiuti è stato "ridotto in modo significativo" grazie alla costruzione di nuovi inceneritori e l'invio dei rifiuti in altri paesi per il trattamento. "Siamo impegnati in una lotta contro il tempo", ha detto il ministro italiano. La crisi dei rifiuti ha portato alla dichiarazione dello stato di emergenza nella zona di Napoli tra il febbraio 1994 e il dicembre 2009. Ha raggiunto il suo apice dalla fine del 2007 al maggio 2008 quando il governo ha dovuto inviare l'esercito per sgombrare le migliaia di tonnellate di spazzatura accumulata nelle strade. La Commissione europea ha aperto nel 2007 una procedura di infrazione contro l'Italia e nel marzo del 2010 la Corte di giustizia europea ha emesso una prima sentenza di condanna. Lo Stato italiano è stato condannato per la stessa vicenda anche dalla Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo.
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