domenica 15 maggio 2016
A Ragusa il piccolo Giovanni, durante la dolorosa malattia, ha chiesto una raccolta fondi per sostenere l’ospedale. E così è stato.
 Muore a 7 anni: «I miei risparmi ai bimbi malati»
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L’ultimo suo desiderio prima di morire è per gli altri, per chi sta soffrendo come lui: «Comprate con i miei risparmi un’attrezzatura per questo reparto. Servirà per gli altri bambini ». Le lacrime bagnano il volto illuminato da un sorriso dei genitori del piccolo Giovanni Ignaccolo, che ad appena sette anni è riuscito a dare una testimonianza di amore verso il prossimo che ha colpito la sensibilità di tutti coloro che l’hanno conosciuto e hanno seguito da vicino il suo calvario. La sua odissea sanitaria tra ri- coveri, interventi e ospedali si è chiusa dopo quattro lunghi anni. Giovanni ha sofferto molto durante la sua breve vita: vittima di un incidente avvenuto quattro anni fa, quando è caduto nel vano scala della sua abitazione di Ispica, in provincia di Ragusa, dall’altezza di circa 6 metri, riportando una decompressione della massa ematica rilevante, ha affrontato la sua malattia con coraggio, tra lunghe degenze e sofferenze, mostrando un carattere forte e deciso. E prima di morire ha raccomandato ai genitori di donare i suoi risparmi, poco più di mille euro, nell’ultimo ospedale dove l’hanno accudito con un alto senso di umanità.  Così mamma Valeria e papà Salvatore si sono presentati dal primario della divisione di Pediatria 'Maggiore' di Modica, Ferdinando Zocco, per esaudire il desiderio di Giovanni. «Mio figlio - racconta la mamma - , pur così piccolo e nella sofferenza che ha patito, ci ha dato emozioni uniche e irripetibili; oltre a una bella lezione di bontà e altruismo. Devo dire che nella divisione di pediatria lo hanno curato tutti, medici e infermieri, con un affetto non comune». «Il nostro Giovanni non era nato malato, non era affetto da alcun malessere - aggiunge ancora la signora - . Solo una disgrazia, dopo tanta sofferenza, se l’è portato via».  Per Giovanni e i suoi genitori sono stati quattro anni di continue visite, viaggi della speranza, interventi chirurgici. Poi quando tutto è finito, ecco la volontà di legare il nome di Giovanni a un gesto simbolico ma di grande nobiltà d’animo. Realizzando il desiderio del loro 'angelo', papà e mamma hanno deciso di destinare i suoi risparmi per l’acquisto di un oscillometro (è uno strumento utilizzato per la misurazione dell’espansibilità delle pareti arteriose di un arto) che verrà donato al reparto di pediatria dell’ospedale di Modica. Il sito on line Ragusanews contribuirà alla raccolta dei fondi per l’acquisto dello strumento sanitario. Un gesto che ha commosso tutti. In serata arriva un tweet del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin: «Piccolo Giovanni, hai avuto un destino crudele e oggi ci hai dato una grande lezione. Non dimenticheremo». E anche il vescovo di Noto, Antonio Staglianò, sottolinea l’importanza di una simile testimonianza: «Così facendo, questo bambino ha comunicato l’esperienza cristiana che è dono nella concretezza e nell’impegno della vita. È la dimostrazione che l’educazione cattolica può generare qualità umane come le vuole Gesù».
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