domenica 23 ottobre 2016
​Mattarella ha firmato il decreto fiscale, sparisce Equitalia. Multe senza interessi.
Fisco, nasce l'Agenzia di riscossione
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Ci sono voluti 7 giorni, però alla fine la prima parte della manovra 2017 è andata in porto. In attesa della legge di Bilancio, il decreto fiscale varato dal governo il 15 ottobre è stato firmato ieri (dopo essere stato 'depurato' del forfait al 35% sulla sanatoria per i contanti) dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Mentre anche la presidenza della Camera fa filtrare il suo disagio per questi ritardi divenuti cronici, prendono così forma la sanatoria sulle cartelle esattoriali e lo scioglimento di Equitalia, che dal 1° luglio prossimo sarà sostituito comunque da una nuova struttura: si chiamerà Agenzia delle Entrate-Riscossione e sarà un ente pubblico economico sottoposto alla vigilanza del Tesoro, ma su cui in futuro avrà voce in capitolo anche Palazzo Chigi. Novità anche sul piano contabile della manovra: stando alla Relazione tecnica, la cosiddetta "rottamazione" garantirà il prossimo anno un gettito di 2 miliardi di euro (non i 4 di cui si era parlato una settimana fa). Unitamente all’effetto degli interventi di potenziamento della riscossione, gli incassi saliranno poi a un totale di 3,7 miliardi nel triennio 2017-2019. La nuova Riscossione Presidente dell’ente sarà il direttore dell’Agenzia delle Entrate. Lo statuto sarà approvato con decreto del presidente del Consiglio, su proposta del Tesoro, e regolerà «funzioni e competenze degli organi» oltre a indicare le entrate a disposizione dell’ente. Il decreto anticipa di fatto alcune norme della riforma Madia che danno più poteri sulle Agenzie fiscali alla presidenza del Consiglio. Il personale stabile verrà automaticamente trasferito da Equitalia all’Agenzia Riscossione senza soluzione di continuità, dopo aver superato un’«apposita procedura di selezione e verifica delle competenze». Rottamazione in 3 mesi, poi 4 rate Entro 15 giorni Equitalia pubblicherà i moduli per la 'rottamazione'. Chi vi aderisce (entro 90 giorni dall’entrata in vigore delle norme) può scegliere se pagare l’importo dovuto in un’unica soluzione oppure in un massimo di quattro rate, anche con domiciliazione in banca. La terza rata va versata entro il 15 dicembre 2017. La quarta entro il 15 marzo 2018. Si pagherà l’aggio La norma riguarda tutte le cartelle relative agli anni 2000-2015. Sarà possibile usufruire dello 'sconto' anche per l’Iva, con esclusione solo delle cartelle con imposta sull’import. E rimane da pagare anche l’aggio per il concessionario della riscossione. Le multe stradaliUn capitolo tribolato è stato quello delle multe per il Codice della strada. Alla fine si potranno 'definire' anche le cartelle giunte per multe stradali non pagate. Ma in questo caso non vengono tolte le 'sanzioni' (la multa di per sé è già una sanzione amministrativa), quindi il beneficio sarà limitato agli interessi oppure alle altre maggiorazioni previste dalla depenalizzazione del 1981. Fatture Iva, dati solo per via telematicaI dati delle fatture IC va dovranno essere obbligatoriamente comunicati alle Entrate per via telematica ogni tre mesi, permettendo così controlli incrociati più rapidi ed efficaci. Le imprese sotto i 50mila euro di fatturato che dovranno affrontare spese extra per adeguarsi alle nuove tecnologie avranno un credito d’imposta una tantum di 100 euro. Anche la comunicazione dei dati delle liquidazioni Iva avverrà ogni tre mesi. 600 milioni per i centri migrantiLe risorse ai centri di accoglienza per stranieri irregolari salgono di 600 milioni nel 2016. Ai Comuni che li accolgono sono destinati 100 milioni per il 2016. Un decreto del Viminale definirà come ripartire le risorse per un massimo di 500 euro a migrante. Rifinanziati gli ammortizzatori in derogaQuasi 600 milioni vengono spostati dal fondo per gli esodati a quello per l’occupazione e destinati a rifinanziare Cig e ammortizzatori sociali in deroga per il 2016.
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