giovedì 17 marzo 2016
Il sindaco: dietro c'è il racket. E annuncia un provvedimento che sfiora l'assurdo: verranno sanzionati i cittadini che fanno un gesto di carità. Multato anche un musicista che aveva improvvisato un concerto.
Bordighera, multa a chi fa l'elemosina
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​Una multa a chi fa un gesto di carità verso il prossimo. Il Comune di Bordighera vara una misura che sconfina nell'assurdo: sanzionare chi fa elemosina agli accattoni sperando così di debellare il fenomeno. Magari facendolo semplicemente traslocare nei paesi accanto. Lo ha deciso l'amministrazione guidata dal sindaco Giacomo Pallanca, indipendente sostenuto dal centrodestra e di certo la sua iniziativa sarà destinata a sollevare parecchie polemiche. In vista delle vacanze pasquali e della stagione estiva, quando i luoghi del comune della riviera del Ponente ligure torneranno ad essere frequentati da tanti turisti, il primo cittadino ha pensato a una delibera per "stroncare" il fenomeno dei mendicanti con una scelta radicale sperando così di trasformare la cittadina in un'oasi felice per i turisti e per i commercianti. Pallanca Si è difeso sostenendo di aver ricevuto numerose lamentele dai cittadini infastiditi dal fatto di essere avvicinati da accattoni. "È inutile punire con una multa chi non può pagarla e chi sappiamo che non la pagherà mai. Ma visto che dietro a questo fenomeno spesso ci sono vere e proprie organizzazioni dobbiamo debellarlo e per farlo dobbiamo scoraggiare chi offre loro denaro. Chi, invece, versa davvero in una condizione di indigenza, si rivolge a strutture certificate come i servizi sociali" ha spiegato il sindaco Pallanca. Peccato che questo ragionamento non risolva il problema né di chi ha bisogno (perché non può o non vuole rivolgersi ai servizi sociali e di certo non riuscirebbe a vivere solo degli aiuti canonici) né di chi fa un gesto di solidarietà verso gli altri. Gratuito e senza secondi fini. E non è l'unica trovata del Comune ligure: oggi è stata comminata una multa da 2.000 euro per aver suonato il clarinetto nel sottopasso della stazione ferroviaria di Bordighera. È accaduto al musicista comasco Marco Fusi, 43 anni, che vanta collaborazioni con Moni Ovadia, Ottavia Piccolo, Alex Britti, Fiorella Mannoia. A Fusi è stata contestata la violazione del Regio Decreto del 1931 che prevede l'iscrizione al pubblico registro degli artisti di strada per suonare all'aperto. "Quando mi è stato chiesto se ero iscritto al registro - spiega - mi è venuto da ridere e scherzando ho risposto che potevano contestarmi anche il decreto imperiale di Carlo Magno". Il vigile dunque gli ha consegnato un verbale da 2.064 euro, sanzione che poteva essere ridotta a 1.032 euro se pagata subito. Fusi, che ha inciso 4 dischi, distribuiti in 50 Paesi, dice: "Sono qua per organizzare alcune serate estive, vista la bella giornata ho pensato di improvvisare un concertino, come avviene all'estero. In Italia siamo anni luce indietro. Non stavo chiedendo soldi".
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