venerdì 1 febbraio 2013
​La Procura Trani indaga su derivati di cinque banche, sequestra 358 mila euro e verifica operato ispettori Bankitalia.
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​"Abbiamo spesso degli effetti non positivi, quasi dei cortocircuiti tra informazione (che tende ad avere il massimo di elementi per poter assolvere a un ruolo di propulsione alla ricerca della verità) e, nello stesso tempo, riservatezza necessaria delle indagini giudiziarie e rispetto del segreto d'indagine". Lo dice il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. La stampa guardi al "richiamo piuttosto brusco" della "Procura della Repubblica di Siena, che segue la scottante e complessa indagine sull'Mps, di fronte alla pubblicazione di notizie" dichiarate "totalmente infondate" e che l'ha portata a "ventilare provvedimenti per aggiotaggio e insider trading".La Procura di Roma ha ricevuto documentazione da parte di Bankitalia e Consob nell’ambito del fascicolo aperto, per il momento contro ignoti, sulla vicenda Mps per manipolazione del mercato. In base a quanto filtra da piazzale Clodio, i pm avrebbero ottenuta la massima collaborazione da parte degli enti di vigilanza.La documentazione acquisita attesta i rapporti intercorsi tra Monte dei Paschi di Siena, Bankitalia e Consob. Obiettivo del procuratore aggiunto, Nello Rossi, e dei sostituti Michele Nardi e Giorgio Orano, è in primo luogo stabilire la competenza ad indagare e poi accertare cosa effettivamente sia stato fatto sulla vicenda dagli organi di vigilanza. Fonti della Procura ribadiscono la totale collaborazione tra gli uffici di piazzale Clodio e la procura senese con la quale già sono avvenuti contatti approfonditi.La Procura di Roma procede per il reato di manipolazione del mercato e per ostacolo alla vigilanza nel procedimento contro ignoti aperto sulla questione Monte dei Paschi di Siena.Su disposizione della magistratura di Trani, inoltre, la Guardia di finanza ha sequestrato 358.157,83 euro presso la filiale di Corato (Bat) del Monte dei Paschi di Siena, nell'ambito dell'attività di contrasto agli illeciti in materia di strumenti finanziari derivati del tipo 'interest rate swap' sottoscritti da imprese private operanti nella provincia.Il sequestro preventivo è stato disposto dopo la denuncia presentata dal titolare di un'impresa di Corato che si era visto addebitare circa 415mila euro per perdite subite dopo la sottoscrizione di un contratto derivato 'interest rate swap' su un valore di circa 4,5 milioni di euro proposto dalla banca a copertura di un finanziamento richiesto dalla società, in realtà mai concesso. Oltre agli addebiti, la società ha subito - secondo le indagini - anche la segnalazione a sofferenza per 415mila euro alla centrale rischi della Banca d'Italia, provocando, in questo modo, la difficoltà nell'accesso al credito che accusa ancora oggi.Il sequestro - spiega la Gdf in una nota - rappresenta l'ulteriore ingiusto profitto acquisito dall'istituto di credito per effetto della stipula dei contratti derivati, e si ricollega all'operazione del gennaio 2012 in cui si era proceduto al sequestro della somma di circa 56mila euro, sempre a carico della stessa banca la quale, non ottemperando alle prescrizioni del gip, ha continuato ad addebitare sul conto del cliente le minusvalenze derivanti dal prodotto finanziario. Nel gennaio 2012 la Gdf, nell'ambito di indagini delegate dalla Procura di Trani nei confronti del Banco di Napoli (gruppo Intesa San Paolo) e di Monte dei Paschi di Siena, aveva proceduto al sequestro preventivo di contratti 'interest rate swaps' per oltre 220 milioni di euro e la somma complessiva di circa dieci milioni di euro, di cui quattro milioni di euro equivalenti all'ingiusto profitto sinora percepito dagli istituti di credito e circa 6 milioni di euro relativi ai prevedibili futuri flussi derivanti dai contratti in corso. La Procura di Trani ha anche in corso "accertamenti per verificare l'operato di alcuni ispettori della Banca d'Italia che nel corso dell'attività di controllo avrebbero omesso di sanzionare le condotte" di Mps e Banco di Napoli "in danno della clientela". Il riferimento è all'inchiesta condotta su Mps e Banco di Napoli. Alcune decine di persone sono indagate, a vario titolo, per usura e truffa dalla Procura di Trani nelle indagini, avviate nei mesi scorsi, sui derivati emessi da cinque banche italiane: Mps, Bnl, Unicredit, Intesa San Paolo e Credem.Per Gabriello Mancini, presidente della Fondazione Mps, è tutto "sotto controllo". "Valutiamo tutto: la Fondazione si é data la linea del silenzio e proseguirà in questa strada a tutela del titolo, della banca e del patrimonio". "Il silenzio è stato apprezzato". Lo ha detto Gabriello Mancini, presidente della Fondazione Mps riferendosi al fatto di non aver commentato negli ultimi giorni le vicende relative alla banca. Mancini ieri pomeriggio è stato ascoltato per circa due ore dai magistrati. "Continuiamo così", ha aggiunto.NAPOLITANO: EVITARE CORTOCIRCUITI STAMPA-GIUSTIZIAIl presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, è intervenuto ricevendo al Quirinale una delegazione dell'Ordine dei Giornalisti in occasione dei 50 anni della legge istitutiva dell'ordine. "Ci siamo incontrati sistematicamente nel corso di questi anni - ha ricordato Napolitano nel suo saluto - e abbiamo molto discusso di certi problemi che riguardano il modo di fare informazione, la correttezza e il ruolo dell'informazione, le regole deontologiche, e così via. Non tornerò su questi temi, dico solo qualcosa su un aspetto di quella tematica che, per ragioni che comprendete, anche in questo momento sento molto: l'aspetto dei rapporti tra stampa e amministrazione della giustizia. Abbiamo spesso degli effetti non positivi, quasi dei cortocircuiti tra informazione - che tende ad avere il massimo di elementi per poter assolvere a un ruolo di propulsione alla ricerca della verità - e, nello stesso tempo, riservatezza necessaria delle indagini giudiziarie e rispetto del segreto d'indagine". A questo proposito, il Capo dello Stato ha fatto riferimento all'ultimo esempio del "richiamo piuttosto brusco di un importante ufficio giudiziario, la Procura della Repubblica di Siena, che segue la scottante e complessa indagine sul Monte dei Paschi, di fronte alla pubblicazione di notizie che ha dichiarato totalmente infondate e di cui ha anche fatto comprendere la grave possibile ricaduta destabilizzante sui mercati, al punto da annunciare o da ventilare provvedimenti per aggiotaggio e insider trading". Questo - per il Presidente - è un punto delicato di una materia tutta delicata".
 
Nell'incontro, il Capo dello Stato ha rilevato che "tutto è cambiato" nel mondo della comunicazione, e "i giornalisti rischiano di pagare le conseguenze di un mancato adeguamento delle norme alla realtà". Ha quindi fatto riferimento all'intervento del Ministro Severino: "Ha detto con grande puntualità e serietà quali siano i problemi da affrontare: il problema dell'accesso e il problema di condizioni che siano garantite e obiettive, che non siano affidate, da un lato, all'arbitrio di chi ha l'esercizio del potere economico sui mezzi di informazione e, dall'altro, ad una condizione di debolezza dell'aspirante giornalista, che diventa una condizione di fatale sottomissione al ricatto e di senso di fatale precarietà e mancanza di prospettive".
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