giovedì 21 novembre 2013
Nelle motivazioni della decisione dei giudici si legge che «risulta provato che il regista delle esibizioni sessuali delle giovani donne fosse proprio Berlusconi, il quale dava il via al cosiddetto bunga bunga». Per gli avvocati Ghedini e Longo la sentenza è «in totale contrasto con gli elementi probatori».
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Silvio Berlusconi era consapevole che Ruby fosse minorenne. È quanto emerge nelle motivazioni dei giudici di Milano relative al processo sulla giovane marocchina che ha portato alla condanna a 7 anni per l'ex premier.Secondo i giudici "la cronologia degli accadimenti oggetto del presente processo ed il chiaro contenuto dei dialoghi captati convergono nel fornire la prova, al di là di ogni ragionevole dubbio, della consapevolezza dell'imputato della minore età di El Mahroug Karima nella forma del dolo diretto". Sempre secondo i giudici, «risulta provato che il regista delle esibizioni sessuali delle giovani donne fosse proprio Berlusconi, il quale dava il via al cosiddetto bunga bunga, in cui le ospiti si attivavano per soddisfare i desideri dell’imputato». È quanto si legge nelle motivazioni sul processo Ruby."Una sentenza surreale, in totale contrasto con gli elementi probatori, con la logica, con i fondamentali principi di diritto e con la giurisprudenza della Corte di Cassazione". È quanto dichiarano l'avvocato Piero Longo e l'avvocato Niccolò Ghedini, legali di Silvio Berlusconi, commentando le motivazioni della sentenza Ruby.
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