lunedì 26 agosto 2013
L'ex presidente di Confindustria aveva 94 anni. Era stato uno dei capitani dell'industria siderurgica italiana. Negli scorsi anni aveva venduto l'omonima azienda ai russi di Severstal.
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È morto a Brescia Luigi Lucchini, 94 anni, uno dei capitani dell'industria siderurgica italiana. Presidente di Confindustria dal 1984 al 1988. Nel 2005, con la sua famiglia, aveva ceduto il controllo del gruppo siderurgico alla russa Severstal.Nato a Casto (Brescia) il 21 gennaio 1919, nell'immediato secondo dopoguerra sviluppa l'attività del padre, un artigiano che lavorava il ferro nel paesino della Valle Sabbia, costruendo un piccolo laminatoio per la produzione di tondo per cemento armato. Con gli anni dalla dimensione artigianale si passa a quella industriale, con colui che sarà definito “il re dell'acciaio” che investe in laminatoi sempre più produttivi, realizzando i primi forni elettrici capaci di fondere il rottame e trasformarlo in lingotti d'acciaio, pronti per essere laminati.

Nei decenni Settanta e Ottanta il Gruppo Lucchini, anticipando l'evoluzione del mercato, amplia progressivamente la propria gamma di prodotti con investimenti ed acquisizioni che gli permettono di entrare in settori a sempre maggior valore aggiunto. Cogliendo l'opportunità delle privatizzazioni, il gruppo entra nella tecnologia del ciclo integrale e amplia la gamma dei prodotti. Negli anni Novanta, il gruppo Lucchini ottiene laquota di maggioranza dell'importante stabilimento siderurgico di Piombino, che tuttora porta il suo nome e produce prodotti laminati lunghi di qualità (barre, vergella, rotaie). Luigi Lucchini nel 1975, all'età di 56 anni, viene nominato Cavaliere al merito del lavoro mentre dal 1978 al 1983 è presidente dell'Associazione industriale bresciana e membro della giunta di Confindustria. Dal 1980 al 1982 fa parte del comitato consultivo della Comunità europea in rappresentanza dei produttori siderurgici privati. Dal 1984 al 1988 Lucchini ricopre la carica di presidente di Confindustria.
Nel 2005, a seguito di una ristrutturazione finanziaria determinatasi dopo un periodo di investimenti impiantistici, la maggioranza del Gruppo Lucchini passa, attraverso un aumento di capitale, al gruppo russo SeverStal. A Lucchini e alla sua famiglia rimane il 29%. Il 2 aprile 2007 l'imprenditore riacquista una parte del Gruppo Lucchini, ossia il 100% di Lucchini Sidermeccanica Spa (oggi Lucchini RS). Contemporaneamente la partecipazione in Lucchini SpA scende al 20%. Il 4 marzo 2010 Luigi Lucchini e la sua famiglia cedono a Severstal l'ultima quota del 20% di Lucchini SpA, rimanendo dunque impegnati nella sola Lucchini RS, di cui il Cavaliere Lucchini rimane fino all'ultimo presidente onorario.
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