mercoledì 5 luglio 2017
L'Inail diffonde i dati del 2016: le vittime sono state 618, nuovo minimo storico, mentre le denunce 641.345, con un aumento di 4.200 casi rispetto all'anno scorso
Morti ancora in calo (ma aumentano gli infortuni)
COMMENTA E CONDIVIDI

Nuovo minimo storico dei morti sul lavoro in Italia: nel 2016 sono stati 618, di cui 332, pari al 54%, in itinere, cioè fuori dall'azienda. Il dato è contenuto nella Relazione annuale 2016 dell'Inail, che parla di una diminuzione del 12,7% rispetto al 2015 e di circa il 25% sul 2012. Complessivamente, nel corso dell'anno sono state 1.104 le denunce di infortunio con esito mortale pervenute all'Istituto, che ne ha accertate 618 “sul lavoro”. Aumentano, invece, gli infortuni in generale, passando dai 637.144 del 2015 ai 641.345 dell'anno scorso, così come le malattie professionali, arrivate a quota 60mila denunce (1.300 in più rispetto al 2015).

Anmil: «Siamo preoccupati»

Preoccupazione per l'aumento degli infortuni è espressa dall'Anmil, l'associazione degli infortunati e delle famiglie delle vittime del lavoro. «Ci preccupa - dice il presidente Franco Bettoni - che nella serie storica contrassegnata da saldi annuali negativi da circa 25 anni, compaia per la prima volta il segno più».

Mattarella: «Inaccettabile che si muoia sul lavoro»

Sulla «promozione della cultura della prevenzione» ha insistito anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che, nel suo messaggio per la giornata, ha ricordato che «non è accettabile che ci si ammali a causa del lavoro o che si muoia sul lavoro. La sicurezza sul lavoro - ha aggiunto il Capo dello Stato - è essa stessa un volano che contribuisce allo sviluppo. È un cambio di prospettiva fondamentale alla cui promozione l'Inail contribuisce in modo rilevante».

Poletti: guardare a nuovi modi di fare prevenzione

Sui cambiamenti in atto nel mondo del lavoro, ha insistito il ministro Giuliano Poletti, sottolineando che con la modifica dei processi produttivi bisogna anche guardare a nuovi modi di fare prevenzione. «La velocità tecnologica - ha aggiunto il ministro del Lavoro - è clamorosamente più alta di quella della discussione delle nuove regole. Avremmo bisogno di leggi con vocazione all'autoaggiornamento», ha auspicato.

Aziende, irregolarità diffusa

Nel 2016, l'Inail ha effettuato controlli in 20.876 aziende (il 73% del terziario e il 23% del settore industria), di cui l'87,6% è risultato irregolare. Sono stati così regolarizzati 57.790 lavoratori, di cui 52.783 irregolari e 5.007 “in nero”. «I risultati confermano - ha detto il presidente dell'Inail, Massimo De Felice - la qualità della procedura informatica di business intelligence che ha sostenuto l'attività ispettiva dell'Istituto e il grande lavoro dei suoi 324 ispettori».

Si continua a morire

Anche ieri si sono registrate due morti sul lavoro. Un operaio di 41 anni, Stefano Etzi di Sinnai (Cagliari) è deceduto dopo essere stato schiacciato da un mezzo in un cantiere edile. A Sarzana (La Spezia), un agricoltore di 80 anni è morto travolto da un taglia erba, che stava manovrando su alcuni terrazzamenti. All'improvviso l'anziano ha perso il controllo del mezzo che si è ribaltato schiacciandolo. Proprio per prevenire gli infortuni con il trattore o altri mezzi agricoli (causa del 64% degli incidenti mortali nel settore), nel 2016 il bando «Isi agricoltura» ha stanziato 45 milioni di euro (25 a carico di Inail e 20 del Ministero del Lavoro) per l'acquisto di nuovi macchinari caratterizzati da soluzioni innovative per la protezione dei rischi.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI