lunedì 1 agosto 2016
Il decesso in ospedale a Vienna dove era stata ricoverata. La ragazza faceva parte del gruppo di una parrocchia romana i cui membri sono stati sottoposti alla necessaria profilassi. Il dolore della Cei.
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Avrebbe dovuto arrivare a casa stamattina, dopo aver vissuto con i suoi amici la Gmg, la ragazza romana morta ieri mattina per meningite durante il viaggio di ritorno. La diciannovenne, molto conosciuta nella sua parrocchia di origine, si è spenta in un ospedale di Vienna dopo essere stata ricoverata domenica sera. Secondo quanto raccontato da don Antonio Magnotta, incaricato del Servizio per la pastorale giovanile del Vicariato di Roma, che è sempre rimasto in contatto con i responsabili del gruppo cui apparteneva la giovane, all’uscita dal Campus Misericordiae, dove i pellegrini hanno passato la notte tra sabato e domenica, la ragazza si è sentita male riprendendosi però subito. Dopo la lunga camminata di sabato, la veglia con il Papa, la notte all’aperto, la Messa di domenica il malore appariva come conseguenza della stanchezza e dell’esposizione al sole. A Vienna, però, si sono presentati sintomi più gravi, che hanno spinto i responsabili a far ricoverare la ragazza, che poi si è aggravata nella notte. Secondo un comunicato diffuso dall’Ufficio per le comunicazioni sociali della Cei, i membri del gruppo di cui faceva parte «sono stati già sottoposti alla necessaria profilassi, che consiste nell’assunzione di una compressa di Ciprofloxacina da 500 milligrammi. Essendo la giovane transitata per Casa Italia – quartier generale a Cracovia del Servizio nazionale per la pastorale giovanile della Cei – l’ospedale di Vienna, a livello cautelativo – si legge ancora nel comunicato –, invita coloro che abbiano visitato la struttura ad effettuare il medesimo trattamento». L’invito è dettato dal fatto che «in questi casi il contagio avviene per via aerea ed è più probabile in ambienti chiusi o sovraffollati – sottolinea il dottor Alberto Cozzi, responsabile nazionale medici Oftal –. L’antibiotico che viene somministrato, poi, è solitamente ben tollerato e copre tutti i ceppi di meningococco. Chi potrebbe avere avuto un contatto, soprattutto se prolungato, con la ragazza romana, però, deve prestare particolare attenzione accusasse sintomi che potrebbero far pensare a un evento infettivo quali febbre alta, mal di testa o mal di gola, problemi alla vista o perdita di conoscenza». In questi casi, infatti, è necessario rivolgersi subito a una struttura sanitaria indicando ai medici quale potrebbe essere la causa. «La Chiesa italiana – si legge ancora nella nota – si stringe nel cordoglio attorno ai familiari della ragazza rimasta vittima, a conclusione di un’esperienza che è stata all’insegna della fraternità e della condivisione».
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