venerdì 25 gennaio 2019
Era rimasta tetraplegica a causa di un trauma riportato durante i fatti del 3 giugno 2017. Sale a due il numero delle vittime di quella tragedia su cui sono ancora aperti i procedimenti giudiziari
Morta la donna rimasta ferita nella calca di Piazza San Carlo
COMMENTA E CONDIVIDI

È morta questa mattina al Cto di Torino Marisa Amato, la donna rimasta tetraplegica a causa di un trauma vertebro midollare riportato durante i fatti di Piazza San Carlo del 3 giugno 2017. Negli ultimi giorni si erano manifestati i sintomi di un'infezione che ha causato il peggioramento delle condizioni respiratorie. Marisa Amato si è spenta questa mattina dopo un aggravamento delle condizioni, assistita dai familiari. Salgono così a due le vittime di quella tragica notte: qualche giorno dopo i fatti di piazza San Carlo era deceduta, infatti, in seguito alle lesioni riportate, la 38enne di Domodossola Erika Pioletti.

Marisa Amato era assistita a casa dopo aver riportato nella calca della folla come conseguenza permanente una tetraplegia. Negli ultimi giorni si erano manifestati i sintomi di una infezione che ha causato, come conseguenza, il peggioramento delle condizioni respiratorie. Per questo motivo la donna si era rivolta al pronto soccorso del CTO di Torino nel pomeriggio del 23 gennaio. Gli esami, spiegano dell'ospedale, "hanno evidenziato un versamento pleurico, che è stato drenato e la sua difficoltà
respiratoria è stata sorretta con ventilazione non invasiva". Ricoverata presso la Terapia Intensiva del Cto, si riferisce ancora dal nosocomio torinese, "ha espresso con lucidità e fermezza la volontà che la terapia, soprattutto il supporto respiratorio, non prevedesse mezzi invasivi come l'intubazione tracheale o la tracheotomia, qualora la ventilazione non invasiva non risultasse sufficiente, pur avendo ben chiaro che questa decisione avrebbe potuto portarla ad un peggioramento fatale".

"Un periodo lungo, colmo di sofferenza e di fatica...fisica e mentale". Così lo scorso 3 giugno, un anno dopo essere stata calpestata dalla folla in preda al panico di piazza San Carlo, Marisa Amato descriveva la sua vita da tetraplegica. La donna aveva ricordato l'anniversario con un lungo post su Facebook. "Oggi più che mai conosco il valore della famiglia in ogni sfumatura...parenti, amici, conoscenti, compagni di vita ricomparsi dopo anni, e poi voi, voi della rete ... non meno
importanti degli altri - scriveva sulla pagina social -. Tutto questo calore costante e ininterrotto ha fatto sì che anche nei periodi più bui di questo percorso mi abbia dato quel pizzico di lucidità per far sì che tornassi ad ascoltare il mio istinto di sopravvivenza". n anno dopo piazza San Carlo, il desiderio di Marisa Amato era quello di riconquistare un briciolo di normalità. "Voglio tornare a casa e vivere, seppur in modo diverso, la mia quotidianità - diceva - fuori da queste mura tristi di quello che è l'ospedale, sempre e comunque con la speranza di migliorare questa mia condizione". Non mancava "un pensiero dal più profondo del cuore" alla mamma e al papà di Erika Pioletti, la 38enne morta per le ferite subite in piazza San Carlo. Per la "gestione" della Piazza e le conseguenze del fuggi-fuggi sono quindici gli imputati di distrastro, lesioni e omicidio colposi, tra loro la sindaca Chiara Appendino e l'ex questore di Torino Angelo Sanna.



© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: