venerdì 20 maggio 2016
COMMENTA E CONDIVIDI
PALERMO L a Corte d’Appello di Palermo ha confermato la sentenza di assoluzione emessa in primo grado nei confronti dell’ex generale dei Carabinieri, Mario Mori, e del colonnello Mauro Obinu, imputati di favoreggiamento del boss Bernardo Provenzano. La Procura generale aveva chiesto la condanna dei due ufficiali dell’Arma rispettivamente a quattro anni e mezzo e tre anni e mezzo di reclusione. Secondo l’accusa, nell’ottobre del 1995, pur essendo a una passo dalla cattura del padrino di Corleone, grazie alle rivelazioni del confidente Luigi Ilardo, i due non fecero scattare il blitz che avrebbe potuto portare all’arresto del capo mafia, garantendogli così un’impunità che sarebbe durata fino al 2006. I giudici, entrati in camera di consiglio lunedì mattina, prima di mezzogiorno, hanno pronunciato ieri la sentenza nell’aula bunker del carcere palermitano di Pagliarelli. La Corte d’Appello ha confermato in pieno l’assoluzione con la formula «perché non costituisce reato». Il procuratore generale Roberto Scarpinato, che aveva chiesto l’esclusione dell’aggravante per la trattativa Stato- mafia, ha lasciato l’aula senza rilasciare dichiarazioni, mentre il legale dei due imputati, Basilio Milio, ha parlato di «un importante tassello verso la fine di questa che definirei una persecuzione. Il processo trattativa è identico a questo. Stessi testimoni, stessi fatti. E credo che questa decisione sia importante anche per quel processo» ha aggiunto. Quanto a Mori, ha spiegato che «questa nuova assoluzione è un ulteriore passo avanti per dimostrare la mia totale innocenza rispetto alle accuse che mi vengono rivolte. E soprattutto mi restituisce onorabilità come uomo e come ufficiale». © RIPRODUZIONE RISERVATA
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: