sabato 12 gennaio 2013
I candidati non potranno cambiare gruppo. Il Forum di Todi: «Un’offerta nuova». In pista anche una pattuglia di cattolici.  E il premier prepara una contromossa sull’Imu, per rimodularla oltre le facili promesse.​
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È stato un parto difficile, ma le liste Monti sono pronte per il varo, sta­mattina ci sarà l’ufficializzazione. Per il premier una giornata a esamina­re gli ultimi casi, con l’aiuto della lente d’ingrandimento di Enrico Bondi, e del fido segretario generale di Palazzo Chi­gi, Federico Toniato.
 
Da oggi, dunque, ri­parte la campagna comunicativa del premier che intende riprendere in ma­no anche il nodo dell’Imu. Proponendo una rimodulazione della tassa sulla pri­ma casa, per fasce di reddito e tipologia dell’immobile, ma con un rigido ac­compagnamento dei tagli sulla spesa a copertura, a stanare i 'libri dei sogni' sbandierati dagli avversari.
Per i futuri parlamentari arriva anche u­na carta di impegni da sottoscrivere sti­lata dal supercommissario Bondi: rea­lizzare l’agenda Monti, riformare i re­golamenti del Parlamento, allo scopo di evitare le proliferazione dei gruppi e, in­fine, far parte per tutta la legislatura dei gruppi unici della coalizione che si an­dranno a costituire a camera e Senato. Fra i nodi arrivati sulla scrivania di Mon­ti anche la candidatura di Alessio De Giorgi, l’imprenditore toscano titolare del sito Gay.it.
 
Da Andrea Riccardi sa­rebbe venuta, a partire da questo caso, una richiesta di chiarimento, ottenen­done rassicurazione sulle politiche fa­miliari che verranno seguite. E ieri sono state ufficializzate alcune au­torevoli candidature di area cattolica: il professor Lucio Romano, presidente di Scienza&vita ; il presidente dell’associa­zione Famiglie numerose, Mario Sber­na; il professor Gian Luigi Gigli, direttore della clinica neurologica di Udine, che si spese sul caso Englaro. Per Sant’Egidio (nota la scelta di Ri­ccardi di non candidarsi) un posto di pri­ma grandezza viene riservato al porta­voce Mario Marazziti, capolista alla Ca­mera a Roma, mentre in Veneto capoli­sta al Senato sarà il demografo Gianpie­ro Della Zuanna, vicino a Riccardi. In Si­cilia in pista il segretario generale del pub­blico impiego della Cisl, Gianni Baratta. Nomi che si vanno ad aggiungere a quel­li dell’ex presidente delle Acli Andrea O­livero capolista al Senato in Piemonte, Luigi Marino , presidente di Confcoope­rative, e Giorgio Guerrini (ex di Confar­tigianato) in campo per l’Udc. Esponenti in larga misura promotori o relatori degli incontri di Todi.
E proprio il Forum dei cattolici, riunitosi a Roma l’altra sera (con la defezione però di Col­diretti e Acli), ha diffuso un documento di giudizio sulla campagna elettorale. Che suona come un incoraggiamento a dare un contributo di fronte alla «crisi etica, e­conomica e sociale dell’Italia» evocata da Benedetto XVI, ma anche da Giorgio Na­politano. La «nascita di una offerta poli­tica rinnovata nei contenuti e nei conte­nitori » di cui a Todi si era parlato, ora vie­ne salutata con una «presa d’atto» di at­tesa. Che comunque registra, con Mon­ti, la comparsa sulla scena di una «nuova e positiva possibilità di scelta». Ma si auspicano «risposte sollecite» alle «esi­genze ineludibili delle famiglie, del lavo­ro, di una crescita economica sostenibi­le » e di «una riforma istituzionale ed e­lettorale».
Molto spazio è stato riservato a dirigenti e aderenti di ItaliaFutura, che ottiene il capolista con Andrea Romano in Tosca­na, con Irene Tinagli in Emilia-Romagna, e il numero tre nel Lazio con il coordina­tore Carlo Calenda. Che però assicura: «Ci siamo sacrificati per fare spazio a no­mi sollecitati da Monti». Nell’Udc in lista i leader Casini, Cesa e Buttiglione, mentre Paola Binetti sarà ca­polista a Roma. «Al centro la famiglia e l’i­dentità cristiana», assicura Pier Ferdi­nando Casini. Ma scoppia il caso di En­zo Carra, deluso per la non candidatura. La sua condanna - da vittima di 'Mani­pulite' - non è passata al vaglio di Bon­di.
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