lunedì 27 febbraio 2012

​Le scuole paritarie che "svolgono la propria attività con modalità concretamente ed effettivamente non commerciali" saranno esenti dall'Imu. Lo ha detto Monti in Senato. Dopo il chiarimento, la Commissione Industria ha approvato l'emendamento del governo sull'Imu al non profit. Monsignor Ambrosio (Cei): nella direzione giusta. VAI AL DOSSIER
 La Fidae: ora una formulazione chiara
Opere religiose, asse portante del Welfare
Intervista al sottosegr. Polillo: «Il principio è: chi non lucra non paga»
Le scuole paritarie: «Senza esenzione chiudiamo»

COMMENTA E CONDIVIDI
Dopo un intervento chiarificatore di Mario Monti, la Commissione Industria del Senato ha approvato all'unanimità l'emendamento del governo che chiarisce il regime di esenzione dall'Imu per gli immobili della associazioni senza scopo di lucro e quindi anche della Chiesa.Nel primo intervento di un presidente del Consiglio durante una seduta di commissione "in sede referente", Monti ha cercato di fugare i dubbi sull'applicazione della nuova disciplina fiscale alle scuole paritarie."È necessario precisare che non è propriamente corretto chiedersi se le scuole siano esenti dall'Imu, bensì quali scuole possano essere esenti dall'Imu", ha detto Monti anticipando i criteri con i quali il ministero dell'Economia intende dare attuazione all'emendamento inserito nel decreto legge sulle liberalizzazioni.L'emendamento chiarisce quel che già è stabilito, e cioè che l'esenzione sia garantita solo agli immobili nei quali si svolge in modo esclusivo un'attività non commerciale. Per gli immobili ad uso misto l'esenzione sarà limitata alla sola frazione di unità nella quale si svolge l'attività non a scopo di lucro.Dopo la presentazione dell'emendamento diversi dubbi erano emersi circa l'applicazione del nuovo regime alle scuole paritarie. Nel suo intervento Monti ha chiarito che questi istituti continueranno a non pagare l'imposta municipale sugli immobili nel caso la loro attività sia svolta in modo "completamente e propriamente non commerciale".Tre i parametri di valutazione che il ministero dell'Economia intende adottare nel lavoro istruttorio dei prossimi mesi. In primo luogo, ha spiegato Monti, l'attività paritaria rispetto a quella statale sarà valutata "positivamente se il servizio effettivamente prestato è assimilabile a quello pubblico sotto il profilo dei programmi di studio e della rilevanza sociale, dell'accoglienza di alunni con disabilità e dell'applicazione della contrattazione collettiva del personale docente e non docente".In secondo luogo, per continuare ad essere esenti occorre che il servizio scolastico "sia aperto a tutti i cittadini alle stesse condizioni" e preveda norme non discriminatorie nella "selezione all'ingresso" come pure nella "esclusione correlata al rendimento scolastico".Infine, Monti ha spiegato che le scuole paritarie dovrano dimostrare di avere un'organizzazione "tale da preservare senza alcun dubbio la finalità non lucrativa". Per questo occorre che gli "eventuali avanzi non rappresentino un profitto ma un sostegno direttamente correlato ed esclusivamente destinato alla gestione dell'attività didattica".L'approvazione dell'emendamento permette al governo di porre le basi per la chiusura della procedura di infrazione avviata dalla Commissione europea. Prima del voto, era stato lo stesso Monti a sollecitare l'approvazione dell'emendamento senza modifiche, avendo il governo già ottenuto da Bruxelles, seppur in via informale, l'assicurazione che "la procedura di infrazione possa essere chiusa".MONSIGNOR AMBROSIO: NELLA DIREZIONE GIUSTA
Le dichiarazioni del presidente del Consiglio sull'esenzione dell'Imu per le scuole che non hanno profitticommerciali "vanno nella direzione giusta, quella portata avanti anche in Europa. Scuole e oratori sono attività non profit e non ha senso tassare attività che hanno chiara rilevanza pubblica e sociale". È quanto ha detto all'Adnkronos monsignor Gianni Ambrosio, presidente della Commissione episcopale per l'educazione cattolica, le scuole e le università, e vescovo di Piacenza, commentando le dichiarazioni di Mario Monti. "Al contrario - ha proseguito monsignor Ambrosio - giustamente si decide di tassare le attività commerciali.È un principio europeo".
"Bisogna rafforzare davvero il senso del dovere nel pagare le tasse, è un principio che riguarda tutti", ha aggiunto. In merito alle posizioni espresse nei giorni scorsi da diverse congregazioni religiose, "era una preoccupazione molto seria e legittima - spiega ancora Ambrosio - le scuole paritarie vivono infatti in condizioni non facili, anche qui in contrasto con le tendenze europee sulla sussidiarietà. Le scuole cattoliche offrono questo servizio che è stato importante nel passato e continua ad esserlo ancora oggi. Credo però che se gli orientamenti saranno quelli espressi dal governo non ci sarà un aggravio di difficoltà". "Bisogna rafforzare davvero il senso del dovere nel pagare le tasse, è un principio che riguarda tutti la cuiimportanza è stata sottolineata di recente anche dal cardinale Angelo Bagnasco", ha aggiunto monsignor Gianni Ambrosio. "Ancora va detto che nel momento di difficoltà che vive il Paese dal mondo religiosodeve emergere il principio della gratuità, del volontariato, della fraternità".
"Dobbiamo risollevarci da una situazione che resta difficile, dobbiamo recuperare - conclude - senso civico e correttezza nella spesa pubblica e sentimento di fraternità a livello sociale".
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: