sabato 16 giugno 2012
Prima a Milano poi a Bologna il premier parla della crisi e delle prospettive del nostro Paese. Le contestazioni dei centri sociali. Monti difende il dl sviluppo e rivendica che l'Italia sta uscendo dalla crisi da sola. Sugli esodati "presto una ricognizione".
Il concerto che ci serve di Luigino Bruni
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"Ci siamo spostati dall'orlo del precipizio, ma il cratere del precipizio si sta allargando e sta rincorrendo". A evidenziarlo, in un passaggio del suo intervento all'inaugurazione del Vodafone Village, a Milano, è il presidente del Consiglio, Mario Monti, che ha però tenuto a evidenziare come, nonostante il momento, "siamo ora riusciti ad affrontare anche la crescita".​ Commentando la situazione odierna, il presidente ha spiegato: "Non respiriamo meglio, ci siamo allontanati dall'orlo del precipizio, ma il cratere del precipizio si è allargato e ci sta rincorrendo". "Non voglio togliere speranze ma neanche dare illusioni, con questo provvedimento per la crescita, supponendo che sia quello giusto, siamo comunque su un percorso lungo e faticoso, spero vedremo presto alcuni effetti, ma non in uno o tre mesi". Si è registrata qualche contestazione da parte dei centri sociali.Nel pomeriggio Mario Monti si è spostato a Bologna, dove ha partecipato all'iniziativa "La Repubblica delle idee". Si sono registrati scontri tra polizia e manifestanti che protestano per la presenza in città del presidente del Consiglio. Il corteo del centro sociale Tpo ha cercato di sfondare il cordone di sicurezza allestito a circa duecento metri dal teatro Arena del sole, dove si svolgeva l'incontro con Monti, Sono partite così diverse manganellate. Esplosi anche tre potenti petardi da parte dei collettivi. Monti ha rivendicato con orgoglio che l'Italia sta uscendo dalla crisi da sola. "Abbiamo chiesto al Paese uno sforzo in più pensoso, ma che ci porterà ad avere fatto con le nostre mani". "Ce la faremo, ce la stiamo facendo e da soli, certo con quella parziale cessione di sovranità che è stata decisa anni fa da Italia,Francia e altri Paesi europei, ma non sotto il tallone di una Troika", ha aggiunto. "Ci vuole un po' di tempo, però spiragli di uscita in tempi ragionevoli dalla crisi io ne vedo".Quanto alla riforma del lavoro, essa "verrà rivalutata anche da chi, dopo avervi contribuito, ora mostrano di non apprezzarla".  L'impegno del governo è di "avere al più presto una ricognizione" il più precisa possibile sugli esodati, e a "prendere i provvedimenti conseguenti, tenendo conto che non tutti e non subito si trovanoin questa situazione".
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