mercoledì 13 giugno 2012
Sui conti pubblici "abbiamo fatto un po' di più di una manutenzione, ma un pesantissimo intervento. Non occorrerà una seconda manovra quest'anno ma l'azione di disciplina di conti pubblici dovrà procedere". Lo ha detto il premier oggi a Berlino, dove è arrivato per una premiazione. 
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Sui conti pubblici "abbiamo fatto un po' di più di una manutenzione, ma un pesantissimo intervento. Non occorrerà una seconda manovra quest'anno ma l'azione di disciplina di conti pubblici dovrà procedere". Lo ha detto Mario Monti oggi a Berlino, dove è arrivato nel pomeriggio per una premiazione. 
 
LA RELAZIONE ALLA CAMERA
Oggi "ho l'occasione per fare il punto sulla dinamica delle decisioni europee in una fase particolarmente intensa e particolarmente cruciale per l'Europa e per il paese". Lo ha detto il premier Mario Monti alla Camera. "E' chiaro che se si vuole avere contatti in Europa coerenti con i nostri interessi ed obiettivi, bisogna cercare di costruirli in una situazione europea complicata e italiana adeguatamente rafforzata rispetto a quella di alcuni mesi fa".Da qui al vertice Ue del 28 giugno vi sono e vi saranno "momenti di scambio di opinione con Obama che segue con comprensibile interesse e apprensione la dinamica dell'Eurozona".Mario Monti nel corso del suo intervento alla Camera ci tiene a precisare, diversamente da quanto scritto da alcuni organi di stampa, di non aver avuto ieri alcuna telefonata con Angela Merkel e, di conseguenza, di non aver ricevuto alcun no dal Cancelliere su alcune richieste dell'Italia.Il governo sta lavorando ad un piccolo concentrato di provvedimenti per la crescita da non chiamare 'dl crescita' ma piuttosto 'operazione crescita'. Lo ha affermato il premier Mario Monti precisando, nel suo intervento alla Camera, che le azioni per la crescita hanno accompagnato anche la fase iniziale dell'azione dell'Esecutivo."Se al Consiglio Ue del 28 giugno ci sarà un pacchetto credibile di misure per la crescita, allora lo spread italiano diminuirà"."Tra i primi obiettivi verso l'Ue abbiamo voluto mostrare con azioni nel nostro Paese di non aver bisogno della protezione paralizzante di altri, e posso rivelare che abbiamo ricevuto consigli paterni e qualche volta anche materni da parte di chi ci diceva di chiedere l'appoggio del Fondo salva stati o del Fmi"."Ciò che preoccupa mercati finanziari e agenzie di rating è la scarsa crescita, che preoccupa anche noi. Se ci sarà crescita pagheremo uno spread inferiore, i tassi di interesse scenderanno, le imprese saranno facilitate negli investimenti e ciò ci metterà al riparo dal contagio", ha aggiunto Monti. SCHAUBLE,NESSUN PERICOLO PER ITALIA SE SEGUE STRADA MONTI"Roma non è in pericolo". "L'Italia deve continuare con fermezza sulla strada imboccata col governo di Mario Monti. Se lo farà non ci saranno pericoli": è quanto afferma alla Stampa il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schauble che spiega: "Anche la Spagna é sulla strada giusta, non ha bisogno di un programma di aiuti: la Spagna ha uno specifico problema con una parte del suo settore bancario e sono sicuro che esso verrà risolto. L'Europa contribuisce a farlo con gli aiuti per la ricapitalizzazione delle banche". "Dovremo continuare ancora a occuparci della Grecia - prosegue -. Il nervosismo sui mercati non scomparirà da un giorno all'altro. Se però andremo avanti con decisione e continueremo a lavorare per rafforzare le basi istituzionali della moneta comune attraverso delle modifiche dei Trattati, allora saremo sulla strada giusta".Per quanto riguarda gli eurobond, il ministro del governo Merkel osserva: "Per collettivizzare le garanzie in Europa abbiamo bisogno di una vera unione fiscale: se mettiamo in comune le garanzie (sui debiti, ndr.) ma non la politica fiscale creiamo enormi incentivi sbagliati. Ci sono persone che sostengono che i bassi tassi di interesse che abbiamo avuto in tutti i Paesi europei dopo l'introduzione della moneta comune e fino alla crisi dei subprime statunitensi, abbiano contribuito a far sì che alcuni Paesi europei abbiano rimosso la necessità di assicurare la competitività attraverso costanti riforme strutturali". "Una collettivizzazione delle garanzie - spiega ancora - può esserci alla fine del processo verso un'unione fiscale, questo é incontestabile. Per prima cosa dobbiamo cercare di realizzare i necessari approfondimenti istituzionali. Su questo Monti e il governo tedesco sono assolutamente d'accordo e spero che tutti i nostri partner in Europa collaborino".
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