martedì 14 settembre 2010
COMMENTA E CONDIVIDI
Un appello, alle istituzioni italiane ed europee, “al dialogo e alla trattativa” per risolvere il problema del limite delle acque territoriali libiche. Lo rivolge il vescovo di Mazara del Vallo, monsignor Domenico Mogavero, parlando ai microfoni di Radio Vaticana dopo l’episodio delle raffiche sparate dai libici contro un peschereccio italiano. Monsignor Mogavero, da anni impegnato a fianco dei migranti, ricorda che “con regolarità questi episodi si verificano e il punto di contrarietà è sempre lo stesso: il limite delle acque territoriali libiche. Il governo di Gheddafi, con atto unilaterale ha allargato il limite delle acque territoriali fino a 72 miglia marine, contro le 12 previste dal diritto internazionale. Quindi tutte le volte che un peschereccio della nostra flotta, secondo la loro impostazione delle cose, sconfina, per loro è una atto di aggressione. Per noi invece è operare in mare aperto secondo le convenzioni internazionali”. “La preoccupazione qui è grande – afferma -, perché si vede soprattutto l’assenza di un’azione politica a livello nazionale ed internazionale che affronti finalmente nelle sedi dovute questa questione ormai spinosa”.Mogavero condivide poi le dichiarazioni di Andrea Olivero, presidente delle Acli, il quale contesta la giustificazione che la marina di Tripoli pensava si trattasse “di una imbarcazione con immigrati irregolari”. “Bisognerebbe attendere a compiere atti di ostilità gravi – afferma inoltre il vescovo – fino a che non si constatino effettivamente delle intenzioni ostili da parte dell’altra imbarcazione”. Il vescovo di Mazara del Vallo conclude ribadendo il suo invito al dialogo: “Noi siamo per la linea costruttiva del dialogo e della trattativa. Prima di dover raccogliere di nuovo amaramente il cadavere di qualche pescatore o marittimo, siciliano o immigrato, imbarcato su mezzi mazaresi, ci si affretti a trovare il modo la via giusta del dialogo per risolvere questa querelle internazionale che sembra un nodo inestricabile per tutti. Ma non esistono nodi inestricabili, ci vuole la pazienza di una trattativa diplomatica che per quanto lunga può di certo approdare a risultati soddisfacenti”.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: