domenica 10 febbraio 2013
​​Le associazioni antiusura: dalla politica finora un «assordante e colpevole silenzio» riguardo i debiti che impoveriscono le famiglie. Nei programmi dei candidati alle elezioni non c'è nulla. Le proposte: moratoria dei giochi e misure anti-indebitamento. 
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Imu e disoccupazione, F-35 e sudditanza dalla Germania, coppie di fatto e persino matrimoni gay. La comunicazione pubblica e privata riservata ai programmi elettorali ha un ben nutrito elenco di temi da trattare. In fondo, le decine di migliaia di famiglie che, per bilanci e relazioni intradomestiche, quando non sono fallite, sono ormai sull’orlo del lastrico a causa del gioco pubblico e clandestino dell’azzardo, a chi potranno mai interessare? Non certo alla politica. Che, anzi, negli ultimi giorni della sedicesima legislatura, ha pensato bene di offrire nuove opportunità agli operatori del gioco con il via libera a duemila nuove sale per giochi con denaro: casinò e slot-machine online, gratta e vinci e scommesse disponibili «anche nelle sale d’aspetto e nelle farmacie». Non ancora, per gentile concessione della politica, negli ospedali e nelle scuole (ma non si sa mai).
E così, a denunciare un «assordante e colpevole silenzio», restano le associazioni che combattono usura e malaffare, che provano ad aiutare famiglie disgregate e rovinate da redditi (spesso modestissimi e di sussistenza) divorati dalle macchinette e dalle lotterie online. Una rete della solidarietà che alla definizione "gioco d’azzardo patologico" dà un significato autentico. Come fa da sempre la Consulta nazionale Antiusura, il cui segretario nazionale, monsignor Alberto D’Urso, stante «la situazione disastrosa per persone, famiglie, per la società, per l’economia e per la finanza pubblica», e di cui «non vi è alcuna traccia di intervento nei programmi dei partiti», chiede «precisi impegni alle varie formazioni politiche che si candidano a governare il Paese».
Cinque punti che, se affrontati con serietà e coerenza, serviranno a fugare ogni dubbio circa «posizioni omissive, responsabili, o conniventi». Eccoli: una moratoria dei nuovi giochi con il rinvio (sine die) delle procedure concessorie; una presa di coscienza «del maggior danno e del costo che il gioco pubblico d’azzardo ha riversato sui conti dello Stato, in luogo di essere un reale cespite per l’Erario»; la programmazione di «un graduale ritiro dello Stato con conseguente abolizione del gioco d’azzardo» e la predisposizione di «risorse per la cura, la riabilitazione e la prevenzione del gioco d’azzardo patologico» – perché «non è lecito guadagnare sulle debolezze umane» –; ancora, l’adozione di «misure urgenti» per contrastare il «sovraindebitamento familiare, causato anche (4 casi su 10) dal gioco d’azzardo»; infine, l’estensione alle famiglie delle «possibilità di accesso al Fondo di solidarietà per le vittime dell’usura», oltre alla «sistematica» e «necessaria» dotazione di risorse «al Fondo di Prevenzione dell’usura» con «riferimento al sostegno delle famiglie».
La Consulta nazionale delle Fondazioni antiusura, è detto in un comunicato, «in coerenza con gli orientamenti espressi dalla Conferenza episcopale italiana, si astiene da qualsiasi interferenza o indicazione per le prossime elezioni politiche». Tuttavia valuterà «con severa attenzione» tutte le posizioni «che si manifesteranno, nei fatti e con gli atti, in favore del gioco d’azzardo dilagante» che sta arrecando «gravissimi danni» ad ogni livello. Basti pensare, incalza l’associazione, che questo miliardario giro d’affari «è alimentato anche con la svendita dei ricordi e di altri oggetti familiari agli sportelli dei "Compro oro" e, nelle situazioni più preoccupanti, con il ricorso agli usurai dopo aver ipotecato persino le proprie abitazioni». Un meccanismo perverso e progressivo che impedisce, conclude la Consulta, «il perseguimento del bene comune, primario obiettivo che i governanti dovrebbero imporsi».
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