martedì 1 agosto 2017
I ministri di Esteri e Difesa, Alfano e Pinotti, riferiscono in Parlamento sul sostegno alla guardia costiera libica: «L'invio di mezzi e uomini non avrà costi aggiuntivi». Domani il voto alla Camera
I ministri Pinotti e Alfano

I ministri Pinotti e Alfano

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«Tutte le attività si svolgeranno sulla base delle esigenze formulate dalle autorità libiche. Non si profila alcuna ingerenza o lesione della sovranità libica». A parlare è il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, che insieme al collega degli Esteri Angelino Alfano riferisce alle commissioni competenti di Camera e Senato sull'imminente missione navale italiana in Libia. Il nostro Paese, assicura Pinotti, fornirà alle autorità di Tripoli solo «un sostegno di natura logistica, tecnica e operativa» davanti alle coste libiche, dando così risposta alle richieste avanzate al governo Gentiloni dal premier Fayez al-Sarraj.

Pinotti: «Nessun costo aggiuntivo»

La missione - assicurano i due ministri parlando a suocera (il Parlamento italiano) affinché anche nuora (le tante fazioni libiche, che mal gradiscono presenze militari altrui sul proprio suolo) intenda -non lederà in alcun modo la sovranità del paese africano. Per l'Italia, ha precisato Pinotti, «non ci saranno oneri aggiuntivi», giacché le navi e i miltari impiegati (da 400 a 700) saranno quelli attualmente impegnati nella missione "Mare sicuro", per la quale è già stata predisposta copertura finanziaria.

Navi e regole d'ingaggio "importate" dalla missione Mare sicuro

Da "Mare sicuro" saranno anche importate le regole d'ingaggio del nuovo intervento, pur «con gli adattamenti necessari, dovuti al fatto che si tratterà di un'operazione bilaterale». In ogni caso, ribadisce Pinotti, dovrà essere garantita «l'autodifesa dei nostri militari», nell'eventualità di scaramucce con bande di trafficanti o scafisti. Come ha ricordato il titolare della Farnesina, la missione ha come obiettivo quello di innalzare il contrasto al traffico di esseri umani e di fermare la partenza di barche di migranti. A deliberarla, la settimana scorsa, è stato il Consiglio dei ministri, «a seguito dell'invito orale e scritto» formulato dai libici. Dal 2014 sono circa 600mila i migranti che hanno raggiunto le cose italiane dal Nord Africa, in grandissima parte dalla Libia.

Domani il voto della Camera

Dopo le comunicazioni dei ministri, e al termine del dibattito in corso delle commissioni congiunte Esteri e Difesa dei due rami del Parlamento, ci sarà una votazione. Domattina sarà invece l'Aula della Camera a pronunciarsi sulla missione di supporto in Libia.

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