mercoledì 15 gennaio 2014
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Una sentenza chiarissima e che lascia aperta ogni soluzione. Ma Cesare Mirabelli, presidente emerito della Consulta, vede tanti lati positivi nell’opzione del doppio turno. Meglio quindi il sindaco d’Italia?Non bisogna fare confusione: l’elezione diretta del premier come i sindaci comporterebbe una modifica anche robusta della Costituzione, mentre qui parliamo di sistemi di voto.Ma non sarebbe sbagliato procedere insieme.Sarebbe auspicabile, a patto che si raggiungano, in Parlamento o - meglio ancora - nel referendum confermativo, i larghi consensi richiesti dall’articolo 138.Ma con l’aria che tira...La sentenza della Consulta è chiara. Intanto in caso di perdurante stallo non lascia il Parlamento sguarnito. E indica i due correttivi: eliminazione del premio di maggioranza e introduzione della preferenza.Non è certo questa la soluzione indicata...La Consulta non indica soluzioni, ma senza introdurre questa "salvaguardia" il pronunciamento non ci sarebbe nemmeno stato, la Consulta non avrebbe mai lasciato il Paese senza legge elettorale. Correttivi che aveva già indicato...La politica avrebbe fatto bene a intervenire con una norma transitoria che avrebbe scongiurato questo intervento. Ma ora tutti i sistemi di cui si parla sono "salvati" da questa sentenza.Lo "spagnolo" perché?Perché i collegi piccoli consentono comunque con modalità diversa dalla preferenza un’opzione degli elettori fra diversi candidati.Il Mattarellum "corretto" perché?Perché il 15 per cento di premio che prevede quella proposta è contenuto, elimina il rischio che si possa vincere con un’alleanza largamente minoritaria.Del sindaco d’Italia abbiamo detto. Ma il doppio turno non comporta un dispendio di risorse?Il doppio turno può essere un buon antidoto al rischio di alleanze che si aggregano solo per conseguire il premio, ma poi si rivelano non in grado di governare. Di fatto le alleanze le decidono gli elettori al secondo turno. Quanto ai costi della doppia consultazione una soluzione ci sarebbe.La dica.Si potrebbe indicare sulla stessa scheda il partito di preferenza e, in subordine, un altro partito che sarebbe meno sgradito fra i non prescelti.Una novità assoluta...Non proprio. In Australia si vota così e non sarebbe male prendere in considerazione questa possibilità.Ora pure le leggi regionali potrebbero finire sotto la scure della Consulta? Anche la Toscana non ha preferenze...I criteri indicati dalla Corte Costituzionale vanno rispettati naturalmente anche dalle leggi locali. Occorrerà valutare caso per caso, non solo in Toscana, l’entità del premio di maggioranza e la larghezza dei collegi per verificare se, pur senza preferenze, si possa ritenere che il diritto di scelta del cittadino sia garantito.
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