mercoledì 3 marzo 2021
Altri 2 sono gli indagati per diffamazione aggravata da odio razziale
Minacce a Segre: perquisizioni e sequestri a 2 autori dei post

Ansa

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Sono stati individuati gli autori dei post di minacce nei confronti della senatrice a vita Lilliana Segre, contro la quale si erano scatenati sentimenti di ostilità e odio razziale, dopo che la senatrice a vita si era sottoposta trai primi alla vaccinazione anti Covid.

A indagare sugli autori di questi messaggi postati sui social è stata la polizia postale, coordinata dalla Procura di Milano. La senatrice Segre è stata vaccinata all'ospedale Fatebenefratelli di Milano il 18 febbraio scorso e subito dopo ha preso il via, sui social network una serie di minacce e insulti tanto violenti da indurre la Procura della Repubblica di Milano ad aprire un fascicolo per minacce aggravate dalla discriminazione e dall'odio razziale.

Tra i messaggi d'odio più raccapriccianti sicuramente quello in cui testualmente si afferma: "Aveva paura di morire la stronza? Non sono riusciti neanche i tedeschi ad ammazzarla... e ora ha paura di morire??", e ancora, quello di un altro utente che scrive: "Ma se tirasse le 'cianche' (le cuoia, ndr.)... quanto si risparmierebbe".

All'esito delle indagini, gli investigatori del Compartimento polizia postale e delle comunicazioni di Milano e della Digos della questura milanese hanno individuato due persone ritenute gli autori dei commenti antisemiti più aggressivi: il primo, G.G.T di 75 anni residente nel cagliaritano, e il secondo, G.T. di 40 anni residente nel viterbese.

Il pool antiteterrorismo della Procura, coordinato dal pm Alberto Nobili, ha emesso dei decreti di perquisizione nei confronti degli autori dei post e decreti di ispezione sui sistemi informatici e di telecomunicazione a carico degli indagati, eseguiti questa mattina con l'ausilio degli agenti della polizia postale di Roma e Cagliari e delle Digos di Viterbo e Cagliari. Le perquisizioni hanno permesso di riscontrare le ipotesi investigative e sono stati acquisiti ulteriori elementi probatori sui dispositivi informatici che ora sono al vaglio degli specialisti della polizia postale.

"Parlo in generale ma penso che la vita sia cosi breve - io ho 90 anni e mi sembra ieri che ero una bambina - che passare il poco tempo che si ha a concepire cattiverie sia una perdita di tempo". È questo il commento che la senatrice a vita Liliana Segre ha rilasciato alla notizia che sono stati individuati gli autori dei commenti carichi d'odio comparsi sui social dopo che il 28 febbraio si è sottoposta alla vaccinazione anti Covid.

Per Segre gli atti dei "leoni da tastiera" sono solo "una gran perdita di tempo non solo nei confronti delle persone che si prendono di mira, ma per se stessi. Ci si fa male a fare delle cattiverie", conclude la senatrice a vita.
Altre due persone sono indagate dalla Procura di Milano per diffamazione con l'aggravante dell'odio razziale per gli insulti e le minacce a sfondo antisemita ricevute sui social dalla senatrice a vita Liliana Segre, oltre ai due simpatizzanti di destra indagati e perquisiti, (un 75enne di Porto Scuso in provincia di Cagliari e un 39enne di Valentano, nel Viterbese). Da quanto si è saputo da fonti giudiziarie, gli accertamenti della Polizia Postale sui post inviati a Segre dopo il 18 febbraio che si è sottoposta trai primi alla vaccinazione anti Covid sono ancora in corso. Oltre agli autori dei messaggi già individuati, ce ne sono altri che hanno ingiuriato la senatrice a vita. Dato che le ingiurie non costituisce reato, la senatrice se lo riterrà, potrà procedere nei loro confronti in sede civile.

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