venerdì 15 gennaio 2010
L'udienza slitta al prossimo 27 febbraio. I giudici della X sezione penale del Tribunale di Milano hanno accolto la richiesta formalmente avanzata dalla difesa di Berlusconi durante il dibattimento: il processo riprenderà dopo la sentenza della Corte di Cassazione sul co-imputato David Mills, già condannato in primo grado e in appello a 4 anni e 6 mesi di reclusione.
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I giudici della decima sezione penale del Tribunale di Milano hanno dichiarato aperto il dibattimento del processo a Silvio Berlusconi, accusato di aver corrotto l'avvocato David Mills, ma lo hanno subito sospeso e rinviato all'udienza del 27 febbraio come richiesto dai legali del premier. Per quella data le sezioni unite della Corte di Cassazione avranno già emesso la sentenza sull'avvocato inglese David Mills, già condannato in appello a 4 anni e 6 mesi. Lo ha comunicato in aula il presidente del collegio giudicante Francesca Vitale, dopo una breve camera di consiglio. Al rinvio si era opposto il pm Fabio De Pasquale. Niccolò Ghedini e Piero Longo hanno spiegato che la decisione della Cassazione potrebbe stabilire dei criteri che potrebbero influire sulle richieste di prova della difesa. Da qui la richiesta del rinvio accettata dalla corte.  Però i giudici non hanno accolto la richiesta di dichiarare inutilizzabili tutti gli atti formatisi nel corso del processo Mills - che si è concluso con la condanna del legale inglese - e il capo di imputazione che colloca il reato nel 2000. I giudici, nel loro provvedimento, spiegano, infatti, che l'utilizzabilità degli atti può essere valutata caso per caso nel corso del dibattimento e hanno quindi dichiarato aperto il processo. La decisione di rinviare il processo a dopo la sentenza della Corte di Cassazione viene considerata «condivisibile» da Niccolò Ghedini. «Ciò consentirà di rinviare il processo - spiega il legale di Silvio Berlusconi - con maggiori elementi di cognizione di causa. Le sezioni unite non potranno che riconoscere l'insussistenza dei fatti contestati a Mills. Nessuna tecnica dilatoria visto che abbiamo chiesto la sospensione dei termini di prescrizione».
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