mercoledì 12 maggio 2021
Dalle «borse» per universitari meritevoli e persone ospedalizzate giunte da fuori Lombardia, fino al reinserimento nel mondo del lavoro di chi fa più fatica: così l'ente celebra il suo compleanno
Ora di pranzo all'Opera Cardinal Ferrari. Qui le persone povere possono avere un pasto caldo. Ma soprattutto accoglienza, ascolto, amicizia

Ora di pranzo all'Opera Cardinal Ferrari. Qui le persone povere possono avere un pasto caldo. Ma soprattutto accoglienza, ascolto, amicizia - foto M. Alberico / Fotogramma

COMMENTA E CONDIVIDI

Una mostra fotografica, un concerto, un ciclo di incontri. Ma anche (o anzitutto): l’istituzione di un sistema di borse (a copertura totale o parziale della residenzialità) per studenti universitari meritevoli e per persone ospedalizzate arrivate a Milano da fuori Lombardia per curarsi. Il reinserimento nel mondo del lavoro di persone in difficoltà attraverso il sostegno a progetti innovativi nei campi dell’imprenditorialità sociale e culturale. E il lancio della costituzione di un «fondo patrimoniale aperto», in vista della trasformazione dell’ente in fondazione. Così l’Opera Cardinal Ferrari di Milano celebra i suoi cent’anni di vita e di prossimità ai poveri: con fedeltà creativa e innovatrice all’intuizione e al carisma del fondatore, il beato cardinale Andrea Carlo Ferrari (1850-1921). Cercando, oggi, come allora, di non lasciare indietro nessuno e di farsi prossimo a tutti i «carissimi» – come Ferrari chiamava gli assistiti dell’Opera, e come da allora si continua affettuosamente a chiamarli.

Opera Cardinal Ferrari: il Padiglione dal Cielo Stellato, per l'ospitalità gratuita, diurna e notturna, di donne in difficoltà

Opera Cardinal Ferrari: il Padiglione dal Cielo Stellato, per l'ospitalità gratuita, diurna e notturna, di donne in difficoltà - foto D. Piaggesi / Fotogramma

Mattarella: ecco l'anima autentica del nostro popolo

«Il futuro delle persone è il nostro presente», scandisce il presidente dell’Opera, Pasquale Seddio, economista e docente universitario, presentando le iniziative nella sede di via Boeri 3. Un’occasione per guardare avanti, alle sfide della solidarietà e dell’inclusione dentro e oltre questo tempo di pandemia – come era tempo di pandemia cent’anni fa, quando l’Opera nacque come «Casa del Popolo». Ma è anche un’occasione per dare voce alla gratitudine della città e della Chiesa di Milano (e non solo), l’incontro moderato mercoledì 12 maggio dall’inviato di Avvenire Paolo Lambruschi. Ad aprire la serie dei messaggi augurali, quello mandato dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a ribadire la «convinzione che nella solidarietà e nell’aiuto a chi soffre risieda l’anima più autentica del popolo italiano». L’Opera «tra i tanti impegni svolti con dedizione, ha assistito le vittime della Grande Guerra, ha protetto gli ebrei dalla furia nazista, si è occupata degli emigrati meridionali nel secondo dopoguerra e, più recentemente, dell’immigrazione dai Paesi extra-europei. Non ha mai interrotto la sua preziosa opera di assistenza neppure durante gli ultimi, difficili mesi di pandemia, segnati da sofferenze e da enormi difficoltà», sottolinea il messaggio di Mattarella, rievocando in poche righe una storia straordinaria e ancora feconda, che si fa incontro ai «carissimi» d’oggi con i suoi operatori, i suoi duecento volontari, i suoi molteplici servizi, progetti e attività – il centro diurno con la mensa, l’assistenza medica, le docce, i cambi d’abito, la lavanderia, il parrucchiere; il «Padiglione dal cielo stellato», dove si dà ospitalità gratuita, diurna e notturna, a donne in difficoltà; la Residenza Trezzi per studenti e giovani lavoratori e per persone in cura negli ospedali di Milano, o loro familiari; i pacchi viveri per le famiglie in difficoltà economica; le attività aggregative e culturali.

L'arcivescovo di Milano, Mario Delpini, al pranzo di Pasqua 2021 dell'Opera Cardinal Ferrari

L'arcivescovo di Milano, Mario Delpini, al pranzo di Pasqua 2021 dell'Opera Cardinal Ferrari - foto F. Bozzo / Fotogramma

I messaggi di Liliana Segre e dell'arcivescovo Delpini

Sì, l’Opera «è stata ed è una scuola di umanità» dove si traduce in «azioni concrete» quella «solidarietà che fa la differenza», afferma in videocollegamento la senatrice Liliana Segre. Monsignor Luca Bressan, vicario episcopale per la Cultura e la carità, porta il saluto dell’arcivescovo di Milano Mario Delpini (che fra i «carissimi», è di casa, in particolare a Natale e Pasqua), con il suo invito a guardare alla storia dell’Opera con «contemplazione attiva» e nel segno di quella «sfida immaginativa» che permetta di portare «l’umanesimo e la spiritualità ambrosiani» nelle emergenze del nostro tempo.
Fra gli altri interventi, quelli del sindaco di Milano Giuseppe Sala (a ricordare come la nuova sfida, ora, è «creare le condizioni per portare lavoro»), del presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana (a richiamare l’attenzione verso le nuove povertà), della vicepresidente di Fondazione Cariplo, Valeria Negrini (a rilanciare l’obiettivo di un welfare inclusivo) e della vicepresidente Fai, Ilaria Borletti Buitoni (a ribadire l’importanza di garantire anche ai poveri l’accesso alla cultura e al sapere, come si fa in via Boeri). <+CORSIVO50>Main sponsor<+TONDO50> del centenario è la Fondazione Bracco la cui vicepresidente, Diana Bracco, è intervenuta con un videomessaggio. All’incontro anche don Luciano Mainini, presidente della Compagnia di San Paolo, a rappresentare un’altra viva, feconda eredità del carisma di Ferrari, la cui vicenda è strettamente intrecciata con quella dell’Opera.

Opera Cardinal Ferrari: un momento dell'incontro di presentazione delle iniziative per i cent'anni

Opera Cardinal Ferrari: un momento dell'incontro di presentazione delle iniziative per i cent'anni - foto M. Corner / Ansa

La mostra fotografica e il concerto

La storia e i volti dell’Opera Cardinal Ferrari nel cuore di Milano. Dal 13 settembre al 4 ottobre la centralissima via Dante ospiterà una mostra fotografica curata da Giuseppe Frangi che metterà in dialogo immagini d’archivio con le fotografie scattate di recente, a restituire la vita quotidiana in via Boeri, da Marina Alessi, Isabella Balena, Marta Carenzi, Francesco Falciola, Valentina Lai e Giovanni Battista Righetti. Alla mostra e alla storia dell’Opera verrà dedicato un catalogo pubblicato da Silvana Editoriale. Altra iniziativa per i cent’anni: il concerto a favore dell’Opera reso possibile dalla generosa disponibilità dell’Orchestra dei «Pomeriggi Musicali» che si terrà il 17 dicembre 2021 nella Sala Verdi del Conservatorio di Milano. In quell’occasione verrà consegnato all’Opera il «Premio Grandi Guglie della Grande Milano».

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: