giovedì 8 dicembre 2022
Alla tradizionale premiazione delle onorificenze del Comune l’omaggio più sentito al fondatore di Cl per il centenario dalla nascita. Critiche per l'assegnazione all’ex Radicale Marco Cappato
Il sindaco di Milano, Beppe Sala, durante la cerimonia di consegna degli Ambrogini d'oro

Il sindaco di Milano, Beppe Sala, durante la cerimonia di consegna degli Ambrogini d'oro - Fotogramma

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Tanti applausi e qualche contestazione ieri alla cerimonia di consegna degli Ambrogini d’oro. Anche quest’anno la massima onorificenza concessa dal Comune di Milano in occasione della giornata di Sant’Ambrogio, patrono della città, ha visto tanti personaggi, noti e meno noti, alternarsi sul palco del teatro Dal Verme.

Una vera e propria standing ovation ha accompagnato l’omaggio di Milano a don Luigi Giussani, il sacerdote e fondatore di Comunione e Liberazione alquale è stata dedicata la Grande Medaglia d'Oro in occasione del centenario della nascita (1922-2005); a ricevere il premio è stato il fratello Gaetano. «Don Giussani è stata una personalità rivoluzionaria, che onoriamo nel centesimo anniversario della sua nascita – ha dichiarato il sindaco Giuseppe Sala nel suo discorso –. La sua lezione ha ispirato decine di migliaia di nostri concittadini nello spendersi per l’altro in modo altruistico e generoso, attraverso le loro opere quotidiane, nel lavoro come nel volontariato».

Le altre medaglie d’oro alla Memoria sono andate a Manlio Armellini (storico segretario generale e poi amministratore delegato del Salone del Mobile per quasi 50 anni), Cesare Cadeo (giornalista e conduttore televisivo), Valentino De Chiara (campione italiano di frisbee) e Carme De Min (una delle mamme del Leoncavallo). Tra i più applauditi alla consegna delle medaglie d’oro ci sono stati anche l’attore Diego Abatantuono, il musicista Mauro Pagani, storico componente della Premiata Forneria Marconi, e l’ex prefetto di Milano Francesco Paolo Tronca.

Tra coloro che hanno ricevuto la massima onorificenza concessa dal Comune, ci sono stati anche lo stilista Martino Midali, la giornalista Michela Proietti, l’economista Alfredo Ambrosetti, fondatore del forum che dal ’75 si svolge a Cernobbio e il dottor Gianvincenzo Zuccotti, direttore del dipartimento di Pediatria dell’ospedale dei Bambini Buzzi.

Tra le associazioni premiate, molto applaudite quella de L'Ortica Aps, attiva nel sostegno a ragazzi autistici con lo spazio laboratorio a villa Finzi a Gorla, l’accademia della Scherma di Milano, Confesercenti Milano «punto di riferimento per le piccole e medie aziende del territorio» e Piero Tarticchio, testimone della tragedia delle foibe e dell’esodo istriano, nonché progettista del monumento commemorativo inaugurato due anni fa nei giardini di piazza della Repubblica.

Non sono mancate le polemiche politiche per il riconoscimento consegnato a Marco Cappato, tesoriere dell’associazione Luca Coscioni ed ex consigliere comunale dei Radicali, impegnato per la legalizzazione dell’eutanasia e il suicidio assistito. Una scelta che da quando è stata annunciata ha diviso sia la commissione selettiva sia parte della società civile.

“No eutanasia legale, no omicidio legale”, recitava uno striscione esposto fuori dal teatro da un gruppo del movimento Pro Vita, mentre il consigliere comunale di Milano Popolare, Matteo Forte, ha abbandonato il teatro in segno di protesta. Ritirando il premio, Cappato lo ha dedicato a Dj Fabo ovvero Fabiano Antoniani, che nel 2017 aveva accompagnato in Svizzera per permettergli di ricorrere al suicidio assistito. «Difendo questa scelta anche se non l’ho fatta io» ha commentato a margine della cerimonia Sala, sottolineando il fatto che le benemerenze civiche sono decise da un’apposita commissione del consiglio comunale e non dal sindaco, che le consegna solo il 7 dicembre.

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