martedì 23 ottobre 2018
Continuano i respingimenti sul confine italo-francese. Anche di stranieri minori. L'ultimo caso, lo scorso 18 ottobre a Claviere, ma le autorità italiane hanno bloccato la procedura
Polizia italiana e Gendarmeria controllano il confine

Polizia italiana e Gendarmeria controllano il confine

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Nelle ultime settimane è salita la tensione tra Italia e Francia sul controllo dei confini, su riammissioni e respingimenti di migranti. Da una parte Parigi si appella a una prassi consolidata e normata da anni, dall’altra per l’Italia quelli in atto sono abusi senza precedenti, basati su regole inesistenti. Tanto che il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha deciso di inviare dei funzionari della direzione centrale dell'immigrazione a Claviére per verificare la situazione dopo i recenti episodi di sconfinamento.

Stando a fonti del Viminale la Francia aveva cercato di restituire all'Italia anche dei minorenni: l'episodio sarebbe successo il 18 ottobre, dopo le 22.30, ma le autorità italiane, in quella circostanza avrebbero bloccato la procedura.

Il ministro Matteo Salvini non solo aveva anche confermato la presenza fissa di una pattuglia al confine, ma aveva anche già ribadito l'invito a Roma per il suo omologo francese fare chiarezza su quanto accade al confine franco-italiano. Il sospetto del governo italiano è che le autorità francesi abbiano riportato dei cittadini stranieri in Italia in modo sbrigativo anche per eludere le procedure previste dal trattato di Dublino.

"Quello che sta emergendo a Claviere ci conferma che, anche in materia di diritti umani, nessuno può permettersi di dare lezioni all'Italia" ha commentato il ministro dell'Interno.

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Nella serata di martedì 23 ottobre la Francia ha respinto l'accusa di aver cercato di restituire all'Italia anche dei minorenni e ha puntualizzato che i minori chiamati in causa in un episodio del 18 ottobre scorso sono stati invece affidati a "strutture di accoglienza dipartimentali". Con un comunicato la Prefettura francese delle Alte Alpi ha dato la sua versione dell'episodio avvenuto il 18 ottobre al confine franco-italiano tra Montgenèvre (Francia) e Clavière (Italia). "I controlli effettuati dalla prefettura - si legge nella nota - hanno permesso di stabilire che, in quel giorno, una lista di venti persone non ammesse in territorio francese è stata inviata alle autorità italiane dalla polizia di frontiera francese secondo la procedura usuale: dal primo gennaio sono state notificate dalla Francia (all'Italia) circa 30.000 non ammissioni, tra cui 3.409 al confine delle Alte Alpi. In questi elenchi forniti dalla Francia all'Italia - prosegue la nota - appaiono anche minori non accompagnati, che però sono sistematicamente affidati alle strutture dipartimentali di accoglienza per minori e non dati alle autorità italiane". E questo - conclude la nota - è anche quanto accaduto il 18 ottobre "con due minori, che erano presenti nella lista consegnata all'Italia, ma che sono state affidati alle strutture del Consiglio provinciale delle Alte Alpi".

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