lunedì 16 ottobre 2017
Pachistani, indiani e afghani - tra loro anche 6 minorenni - hanno pagato 6mila euro a testa per la traversata dalla Turchia. L'accusa di Leoluca Orlando: denuncio l'Europa per genocidio
Lo yacht su cui hanno viaggiato 61 migranti incagliato tra gli scogli nel Siracusano

Lo yacht su cui hanno viaggiato 61 migranti incagliato tra gli scogli nel Siracusano

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Cambiano rotta e metodo i viaggi di migranti verso l'Italia: 61 di loro, tra pachistani, indiani e afghani, compresi 9 minorenni - uno solo accompagnato - sono arrivati nelle riserva orientata di Vendicari, nel siracusano, a bordo di uno yacht. Lungo 14 metri e largo 4, battente bandiera Usa, denominato Elleni II, con ai comandi uno scafista russo o ucraino, che allo stato è irreperibile, era partito da Istanbul.

I migranti avevano pagato ad un'organizzazione turca 6.000 euro per potersi imbarcare. Lo Yacht, col motore ancora acceso,
con l'obiettivo di rientrare in Turchia, è stato trovato incagliato tra degli scogli. I migranti sono stati ritrovati "dispersì" nella riserva e condotti nel porto commerciale di Agusta.

Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando: denuncio l'Europa per genocidio

Il primo cittadino di Palermo accusa l'Europa. La gestione dei migranti avviene, secondo Leoluca Orlando, con un sistema "criminogeno". "La mia è un'accusa da giurista - sottolinea il sindaco di Palermo - non mi riferisco alla distinzione tra migranti economici e richiedenti asilo, che io non accetto e che contesto. Ma al fatto che in base alla propria legislazione, l'Europa riconosce il diritto all'asilo dei siriani, ma poi non li mette in condizione di raggiungere l'Europa. Li costringe a vendersi ai mercanti di morte - continua Orlando - quando potrebbero viaggiare in business, atterrando a Londra, piuttosto che a Berlino o a Amsterdam senza morire e senza finanziare il crimine".


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