venerdì 2 dicembre 2016
Grandi (Acnur): l'Europa deve cambiare e darsi un nuovo metodo strutturale per affrontare i flussi migratori
Soccorsi nel Mediterraneo (foto Msf)

Soccorsi nel Mediterraneo (foto Msf) - MSF

COMMENTA E CONDIVIDI

Entro fine anno, potrebbero contarsi fino a 5mila morti nel Mediterraneo. Una cifra record, mai registrata in Europa dall' inizio della crisi migratoria. L'Alto commissario per i rifugiati delle Nazioni Unite, Filippo Grandi, non nasconde la terribile previsione.

"Malgrado sia molto migliorata l'attività di soccorso in mare - ha detto Grandi intervenuto al forum Med (Mediterranean Dialogues) in corso a Roma - a fine anno arriveremo a contare circa 5mila decessi".

Sono oltre 400mila le persone che hanno attraversato il Mediterraneo nel 2016 per raggiungere l'Europa. Una buona parte di questi, circa 170mila, è sbarcata sulle coste italiane. L'anno scorso erano stati un milione.

"L'Europa deve cambiare paradigma sui migranti - ha aggiunto l'Alto commissario - dandosi un nuovo modo strutturale di affrontare queste situazioni. Solo così possiamo sperare di riportare sotto controllo i grandi movimenti di popolazione".

L'Unione europea deve rafforzare cioè il suo impegno nella prevenzione dei flussi, secondo Grandi. In particolare quelli provenienti dagli Stati più fragili: Siria, Afghanistan, Somalia ma anche quelli che ospitano il 90% dei rifugiati, ovvero Libano, Etiopia, Pakistan e Turchia. Attualmente sono in corso almeno 13 guerre nel mondo, si tratta perlopiù di conflitti interni. Secondo Grandi, ben 11 di questi 13 conflitti si registrano in zone collegate al Mediterraneo e all'Europa.

"L'Europa deve riformare il suo sistema di accoglienza - ha concluso - offrendo un'assistenza più mirata e puntando sul rafforzamento dell'asilo". Oltre, naturalmente, a cercare di fornire "percorsi alternativi" a chi fugge dal proprio paese in guerra o dalle carestie.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: