venerdì 29 aprile 2016
Vienna: niente muri, sì ai controlli sui treni. Ma l'Ue è in allarme​. La Chiesa in Austria: sbagliato chiudersi 
INTERVISTA Il vescovo di Bolzano, Muser: non servono risposte populiste
Migranti, tregua Italia-Austria
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Crisi «evitata», almeno per ora, anche se i timori di Bruxelles restano. Al Brennero «non ci sarà alcun muro, non ci saranno barriere, ma se necessario ci saranno controlli, col traffico rallentato e sui treni», fa sapere in serata il ministro dell’Interno austriaco Wolfgang Sobotka, al termine di un incontro durato un paio d’ore al Viminale con l’omologo Angelino Alfano. Sobotka prova a rassicurare Roma e Bruxelles sulla questione che tiene in fibrillazione da giorni l’Unione europea, parlando nella sede dell’ambasciata austriaca: «Non ci saranno recinzioni alla frontiera del Brennero, ma potrebbero essere alzate solo in caso di necessità – afferma –. Ad ogni modo stiamo già costruendo i paletti che serviranno comunque per incanalare i flussi». Negli stessi momenti, pure il ministro Alfano tiene una propria conferenza stampa al Viminale. I contenuti combaciano, ma la distanza fisica simboleggia plasticamente quella politica fra i due Paesi, considerato che di solito i 'bilaterali' si concludono con punti stampa o comunicati congiunti. «Il ministro austriaco ci ha detto che nessun muro sarà edificato – afferma Alfano –. Abbiamo evitato finora una crisi e la chiusura del Brennero. È definitivo? Bisogna lavorarci sopra... L’Italia non si fa spaventare da un gabbiotto: ci sono attività preparatorie, ma dimostreremo che quelli dell’Austria sono soldi sprecati». Il ministro italiano fa chiarezza sui numeri: «A oggi sono 2.722 i migranti da noi fermati in Italia pro- venienti dall’Austria, un numero superiore a quello di quanti hanno fatto il tragitto inverso». Perciò, Alfano ribadisce il suo «no ai controlli della polizia austriaca sui treni che viaggiano sul nostro territorio nazionale. Abbiamo garantito più presidi di agenti per il controllo stradale e ferroviario. Il ministro dell’Interno austriaco ha accolto il nostro 'no' come poteva accoglierlo...».  Più che un accordo, insomma, le dichiarazioni incrociate fotografano una specie di tregua concordata, per amor di diplomazia, con entrambi i governi guardinghi, ciascuno sul suo lato frontaliero, nel vigilare sui flussi di migranti. E con l’Unione europea pronta a entrare in campo per richiamare le regole del gioco. Da Bruxelles infatti non tarda ad arrivare un monito a Vienna: la Commissione europea guarda con «grave preoccupazione» quanto sta avvenendo al confine tra Italia e Austria, in riferimento alle intenzioni austriache di ripristinare i controlli al valico del Brennero. Lo fa sapere la portavoce dell’esecutivo comunitario Mina Andreeva, anticipando che «il presidente Jean- Claude Juncker ne parlerà con Matteo Renzi» nell’incontro previsto per giovedì a Roma. La richiesta della Ue al governo austriaco è chiara: «Ci aspettiamo che l’Austria comunichi rapidamente le nuove misure, per poterle analizzare» e valutarne la portata. Con un obiettivo: «Il ritorno al normale funzionamento delle regole Schengen per la libera circolazione entro fine anno». Dal canto suo, il ministro Sobotka respinge al mittente l’accusa d’aver infranto le regole Ue, formulata anche dal premier italiano Matteo Renzi: «L’Austria non fa nulla contro il diritto europeo, rispetta la convenzione di Ginevra e ha appena varato una legge sull’asilo». Comunque Vienna e Roma sono d’accordo sulla necessità che i governi di tutti gli Stati Ue adottino nuove politiche migratorie. Sobotka Alfano confermano la sintonia e «il sostegno dell’Austria al Migration compactproposto dall’Italia, che sarà sul tavolo della riunione dei capi di Stato e di governo Ue. Con la speranza che stavolta si raggiunga un vero accordo. 
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