martedì 29 novembre 2022
Hanno rischiato la vita ma sono arrivati disidratati e indeboliti. Ora hanno presentato domanda di asilo
Tre migranti sul timone della petroliera partita dalla Nigeria e arrivata alle Canarie

Tre migranti sul timone della petroliera partita dalla Nigeria e arrivata alle Canarie - Twitter Salvamar Nunki / Reuters

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Pur di arrivare in Europa, tre giovani migranti africani, probabilmente nigeriani, hanno rischiato la vita viaggiando per 11 giorni seduti sul timone di un'enorme petroliera partita dalla Nigeria alla volta delle isole Canarie, dove sono giunti disidratati e indeboliti ma vivi.

Si sono nascosti in un piccolo spazio sotto la poppa, proprio dove il timone si inserisce nella nave, e dove in caso di mare grosso non ci sarebbe stato scampo.

Come ha dichiarato la responsabile del centro di soccorso marittimo di Las Palmas, si tratta di un luogo "non certo adatto ad ospitare persone in mare aperto, dove i migranti hanno corso il rischio di morire per disidratazione, annegamento o ipotermia. Soprattutto è un luogo che quasi sempre è pieno d'acqua di mare".

La nave ha lasciato Lagos lo scorso 17 novembre, e ha viaggiato fino a Las Palmas senza scali. Dopo essere stati soccorsi, inizialmente si era detto che i tre migranti sarebbero stati rispediti nel Paese di origine, ma poi l'ong spagnola Caminando ha confermato che i tre hanno potuto presentare domanda di asilo. Secondo la legge spagnola, se i migranti non avessero presentato richiesta di asilo avrebbero dovuto essere riportati nel luogo di partenza dal proprietario della nave, chiamato peraltro a farsi carico dei costi del nuovo trasferimento. Nel caso specifico i tre sarebbero dovuti tornare a Lagos, la città principale della Nigeria dalla quale erano salpati il 17 novembre, 11 giorni prima dell'arrivo alle Canarie.

L'immagine dei tre migranti seduti sul timone sotto la poppa, con i piedi a meno di mezzo metro dall'acqua, scattata dai marinai di Salvamar Nunki, ha fatto il giro del mondo. Non si tratta di una pratica innovativa: solo nel porto di Las Palmas de Gran Canaria ci sono stati sei precedenti negli ultimi quattro anni.


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