martedì 14 aprile 2015
Il racconto dei migranti sbarcati a Reggio Calabria. Più di 8mila arrivi da sabato, emergenza accoglienza. Dagli scafisti spari ai soccorritori italiani. Un cadavere gettato agli squali.  
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Secondo le testimonianze raccolte nelle ultime ore tra i 150 supersiti sbarcati a Reggio Calabria, sarebbero circa 400 le vittime di un naufragio avvenuto a 24 ore dalla partenza dalla costa libica. Tra le vittime ci sarebbero anche molti ragazzi giovani, probabilmente minori. Lo rende noto Save the Children, che spiega che tra le migliaia di sbarcati negli ultimi giorni ci sono circa 450 bambini, tra cui 317 non accompagnati. "Molti di loro - dice Valerio Neri, direttore generale dell'organizzazione umanitaria - hanno vissuto esperienze atroci di violenza subita e assistita, e hanno perso amici, parenti o i genitori, anche negli ultimi naufragi". Secondo i racconti, la situazione in Libia è sempre più fuori controllo, e inaudita la violenza anche per le strade. "È fondamentale garantire un'adeguata accoglienza e il necessario supporto anche psicologico, in particolare ai più vulnerabili", per Save the Children. "Nei pressi di Tripoli - racconta Bherane, di 17 anni - abbiamo vissuto per 4 mesi in una fabbrica di sardine. Eravamo più di 1000 persone. Mangiavamo una sola volta al giorno e non potevamo fare nulla. Se qualcuno parlava con un amico o un vicino, veniva picchiato. Tutto questo per estorcere altri soldi. Ti facevano chiamare a casa, dicendo che stavi per morire, e nel frattempo ti picchiavano così i tuoi familiari sentivano le tue urla".Gli sbarchi di immigrati si susseguono senza sosta, con più di 8mila arrivi da sabato secondo stime dell'agenzia europea Frontex. E mentre si affronta l'emergenza dell'accoglienza, i profughi raccontano nuove storie di orrore. L'ultima parla di un giovane nigeriano morto avvelenato dai gas del motore e gettato in pasto agli squali che seguivano il gommone carico di profughi. Lo scafista, un africano diciannovenne della Guinea, è stato arrestato a Pozzallo (Ragusa).  Sbarcati nella notte al porto di Palermo i 1.169 immigrati soccorsi ieri da una nave della Guardia costiera. Tra i profughi arrivati nel capoluogo siciliano ci sono anche una cinquantina di bambini e 298 donne, tredici delle quali in stato di gravidanza. I migranti provengono prevalentemente dalla Siria, dall'Eritrea e dalla Somalia. La Caritas ha fornito assistenza e approntato alloggi per alcune centinaia di persone nei centri di Giacalone e Trabia, entrambi riaperti in tutta frerta. A Giacalone sono state montate tende della protezione civile.Sono in totale 369 gli immigrati sbarcati a Porto Empedocle(Agrigento): 241 persone tra cui 28 donne, due delle quali instato di gravidanza all'ultimo mese, e un neonato di due mesi,erano stati prelevati nel Canale di Sicilia dal mercantileliberiano Cougar. Altri 128 sono stati trasferiti a PortoEmpedocle da Lampedusa, a bordo del traghetto di linea"Sansovino". Un'imbarcazione con a bordo un centinaio diimmigrati è stata intercettata stamattina al largo dell'Isoladelle Correnti, l'estrema punta meridionale della Sicilia, dauna nave mercantile poi raggiunta da motovedette della Guardiadi finanza e dei carabinieri. Altri 700 profughi sono giunti inCalabria con una nave militare, che ha trasportato anche lasalma di una delle nove vittime del naufragio di ieri. Arrestato scafista.  La polizia di stato di Ragusa ha fermato il quattordicesimo scafista del 2015. È Aboubakarma Banghoura, 19 anni, nato in Guinea, individuato come il pilota di un gommone carico di 110 profughi, soccorso da una motovedetta maltese in acque libiche.È accusato di associazione a delinquere finalizzata all'immigrazione clandestina e di morte come conseguenza di altro delitto, per l'immigrato deceduto e gettato agli squali. Era un giovane, presumibilmente nigeriano, ucciso dalle esalazioni tossiche del motore: "Lo abbiamo visto accasciarsi - ha raccontato uno dei suoi compagni- ha vomitato e poi è caduto a faccia in giù al centro del gommone. Credevamo si riprendesse ma così non è stato. Qualcuno appena ci siamo resi conto fosse morto lo voleva gettare in acqua ma inigeriani non hanno voluto, hanno detto lui viaggia con noi. Adun certo punto ho visto che lo gettavano in acqua credo per ilpoco spazio o perchè stava arrivando la barca che ci hasoccorsi". In questi primi tre mesi e mezzo del 2015 gli arrivi hannosfondato quota 16mila, numero che supera quello dello stessoperiodo del 2014, anno record alla fine del quale si sonocontati ben 170mila sbarcati. Al Viminale è dunque forte lapreoccupazione sul fronte dell'accoglienza. Sono già oltre80mila le persone ospitate, di cui circa 14mila minori nonaccompagnati. Il ministro Alfano ha fatto un appello a tutte le amministrazioni a fare le loro pare. Servono altri alloggi e la risposta degli enti locali non è sempre pronta. Accade così che le presenze siano concentrate per il 50% nelle cinque regioni del Sud (con laSicilia a sopportare il peso maggiore), disattendendo il pianomesso a punto dal Viminale che prevede una distribuzione in baseagli abitanti della regione. "Se tutti i Comuni collaborassero -ha detto pochi giorni fa Mario Morcone, capo Dipartimentoimmigrazione del ministero dell'Interno in audizione al ComitatoSchengen - si tratterebbe di destinare poche persone a ciascunComune, con un impatto sociale modesto". Sempre in piedi l'ideadi adattare alcune caserme che la Difesa è pronta a dismettere.Spari a Guardia costiera al largo della Libia. Trafficanti di esseri umani hanno sparato ieri in aria dei colpi di arma da fuoco per tenere adistanza soccorritori italiani e islandesi nell'ambito di un'operazione Frontex al largo della Libia e si sono reimpossessati di un'imbarcazione da cui erano stati tratti in salvo 250 migranti. Lo segnala oggi l'agenzia Ue per il controllo delle frontiere, Frontex, in un comunicato nel qualesi attribuiscono questi comportamenti alla carenza di barche adisposizione dei trafficanti di esseri umani.

 

 

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