giovedì 8 giugno 2023
La dinamica è stata la stessa della tragedia di Cutro, ma questa volta tutto ha funzionato alla perfezione e i 78 migranti sono stati messi in sicurezza e trasferiti nel porto di Roccella Jonica
L'arrivo a Roccella Jonica dei migranti soccorsi la scorsa notte

L'arrivo a Roccella Jonica dei migranti soccorsi la scorsa notte - Protezione civile Roccella Jonica

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Come Steccato di Cutro, ma questa volta non è tragedia. Una barca carica immigrati, famiglie, con tanti bambini. È notte. Si incaglia a cento metri dalla costa. Proprio come la notte tra il 25 e il 26 febbraio. Ma questa volta la barca non si capovolge, non si spacca. E, soprattutto, i soccorsi arrivano subito, prima a terra i carabinieri, poi via mare Guardia costiera e Guardia di finanza. Come purtroppo non è successo a Steccato di Cutro, e proprio su questo sta indagando la Procura di Crotone che pochi giorni fa ha emesso i primi avvisi di garanzia per tre ufficiali della Finanza. Questa volta, invece, tutto ha funzionato alla perfezione, come peraltro in tutti gli altri soccorsi, prima e dopo Cutro. Così si sono salvati 78 immigrati, a bordo di una barca a vela di 15 metri arenata davanti alla spiaggia di Brancaleone, piccolo centro della Locride che già nel passato è stato teatro di vari approdi. Sull'imbarcazione 39 uomini, 13 donne (due in avanzato stato di gravidanza) e 26 minori, tutti maschi, molti piccoli, di meno di un anno, compreso un neonato. In gran parte famiglie, come spesso accade per queste barche che arrivano dalla Turchia. Così come era quella della strage di Cutro. Col supporto di un'imbarcazione della Finanza, gli immigrati sono stati caricati sulla motovedetta Cp326 della Guardia costiera, e trasportati nel porto di Roccella Jonica, dove sono giunti dopo le due di notte. Vengono da Afghanistan, Pakistan e Iran, come gran parte di chi viaggia sulla rotta turca, così come i morti a Cutro. Tra le persone soccorse anche due diabetici, e anche questo non è un fatto raro su questa rotta, viaggi della speranza per trovare cure migliori. Viaggi che, come questa volta, sono durati quattro giorni. Dopo l'arrivo a Roccella, i profughi sono stati sottoposti ad una prima visita medica e successivamente, su disposizione della Prefettura di Reggio Calabria, momentaneamente sistemati,nello stesso porto nella tensostruttura gestita dai volontari della Croce Rossa, della Protezione Civile e da una equipe di Medici senza frontiere. Da lunedì scorso nello scalo marittimo reggino si sono verificati già tre arrivi per un totale di circa 250 persone. Dall'inizio dell'anno gli approdi sono stati 18 per un totale di oltre 3mila persone. E si tratta del periodo meno favorevole meteorologicamente dell'anno. Nel 2022 in totale le persone arrivate erano state 7mila, ma a metà anno superavano di poco le mille.

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