lunedì 17 luglio 2017
Si trasforma in presidio permanente la protesta di sindaci e cittadini dei Nebrodi, in Sicilia, contro l'ingresso di circa 50 migranti. I primi cittadini si sono schierati davanti all'albergo
Sale protesta sindaci Nebrodi: al via presidio permanente
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Non si placano le polemiche sul fronte accoglienza. I sindaci dei Nebrodi che si sono riuniti in ieri mattina per valutare la situazione dopo l'ingresso di 50 migranti nell'hotel Canguro, in territorio di Sinagra (Me), hanno deciso di effettuare un presidio permanente davanti all'albergo in attesa di una convocazione da parte della Prefettura alla quale hanno inviato un documento. Gli amministratori hanno fatto sapere che non ci saranno blocchi. "Vanno spostati al più presto". E' l'appello del sindaco di Castell'Umberto Vincenzo Lionetto Civa che sabato insieme ad alcuni cittadini ha inscenato una protesta davanti all'albergo. E in serata il prefetto di Messina, Francesca Ferrandino, ha convocato i 45 sindaci dell'area dei Nebrodi per l'esame di criticità e per i progetti connessi alla presenza di migranti. L'incontro è in programma il 20 luglio, alle 12. Dalla prefettura ribadiscono che al momento non è previsto il trasferimento dei 50 migranti ospitati nell'hotel di Sinagra.



"E' un presidio pacifico, se il termine non piace chiamatela presenza costante, serve a mantenere il livello di conflittualità alto. Io con la mia giunta e alcuni concittadini mi sto recando davanti all'hotel dove si trovano 50 migranti. Vogliamo che l'attenzione su questa vicenda non si abbassi, non faremo blocchi o barricate e non impediremo il transito o l'ingresso di cibo e altro nella struttura": ha detto il sindaco. "La nostra presenza davanti all'hotel sarà continua. Non siamo contro l'accoglienza dei migranti, ma queste persone vanno ospitate in strutture idonee e non in un albergo chiuso da un anno, senza corrente elettrica e non adatta alla permanenza di persone, tant'è che è stato chiuso perché tra l'altro non ci sono vie di fuga e tante altre cose".



Il sindaco aveva spiegato in mattinata che la protesta è nata perchè secondo lui la Prefettura doveva trovare una struttura migliore e informare i comuni sull'arrivo dei migranti. "Noi da tempo - prosegue - insieme agli altri sindaci dei Nebrodi sapendo che qui sarebbero arrivati oltre 7000 migranti solo nei nostri comuni avevamo chiesto un incontro al prefetto per concordare le azioni di accoglienza, ma ci è stato negato. Ieri dell'arrivo dei migranti lo sapeva la cooperativa, lo sapeva l'agenzia dei pullman che li ha portati qui, solo noi sindaci non sapevamo nulla. Noi vogliamo essere partecipi alle scelte dello Stato va bene che c'è la legge che dice che ci deve essere il 2,5 % migranti ogni mille abitanti però deve poi essere rispettata qui i migranti sono 50 e il comune di Sinagra è piccolo. Tra l'altro mancava anche l'energia elettrica. Chiediamo al Prefetto di nuovo un incontro per concordare un piano di accoglienza, noi possiamo anche assisterli direttamente noi non c'è bisogno di utilizzare le cooperative si può risparmiare".

Sempre sabato, se nel messinese è esplosa la tensione, la giornata è stata difficile anche nei due porti in cui sono approdati i 1500 migranti, che erano stati tratti in salvo.

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