lunedì 3 dicembre 2018
Da più di 10 giorni erano a bordo del peschereccio spagnolo che li aveva soccorsi. Il trasferimento è avvenuto a 13 miglia dalla costa
I naufraghi salvati dal peschereccio spagnolo Nuestra Madre de Loreto (Mich Seixas / Operazione Mediterranea)

I naufraghi salvati dal peschereccio spagnolo Nuestra Madre de Loreto (Mich Seixas / Operazione Mediterranea)

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Sotto la pressione politica internazionale e dopo aver rifiutato fino all'ultimo momento di aprire i suoi porti, Malta ha ceduto e ha accolto gli undici migranti soccorsi dal peschereccio spagnolo Nuestra Madre de Loreto nella Sar libica lo scorso 22 novembre. Come ha raccontato Avvenire il peschereccio era stato costretto a vagare per più di 10 giorni nel Mediterraneo alla ricerca di un porto sicuro, che nessuno aveva finora fornito in un irresponsabile rimpallo istituzionale tra i centri di coordinamento di ricerca e soccorso in mare coinvolti nella vicenda, tra cui Madrid, La Valletta, Roma e Tripoli.

«Sono stati sbarcati» e «dopo gli accertamenti medici saranno trasferiti in Spagna» ha annunciato domenica in un tweet il ministro dell’Interno maltese Michael Farrugia, mentre il quotidiano spagnolo El Pais ha spiegato che il trasferimento a bordo di un’imbarcazione maltese è avvenuto a 13 miglia dalla costa senza che il pescherccio Nuestra Madre de Loreto entrasse in porto.

L'autorizzazione della Valletta è arrivata poche ore dopo che il capitano del peschereccio Pascual Durán aveva deciso di tornare in Spagna, ignorando le indicazioni del presidente del governo, Pedro Sánchez, che aveva continuato a sollecitare il rispetto delle leggi internazionali, chiedendo ai pescatori di recarsi nel porto più sicuro e vicino, alludendo anche a un possibile ritorno verso la Libia, Paese in cui i migranti subiscono torture.

Stretto tra i rischi di rivolta dei naufraghi a bordo terrorizzati dalla prospettiva di essere riportati in Libia e da una situazione sempre più insostenibile aggravata dal maltempo, il capitano Pascual Duran aveva quindi deciso in modo autonomo nella notte tra sabato e domenica di fare rotta verso la Spagna: soltanto in seguito, quando il peschereccio era già in navigazione verso le coste spagnole, è arrivata l’autorizzazione dal centro di coordinamento dei soccorsi in mare di Madrid a dirigersi verso Malta, mettendo così fine a una questa odissea della paura, nella quale l’unico a uscirne a testa alta è stato il capitan Duran grazie alla sua grande umanità e al suo rispetto per la legge del mare.


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