martedì 29 gennaio 2019
Solo 16 i sopravvissuti accertati. Le persone a bordo cercavano di raggiungere la penisola arabica
Un naufragio (la foto di archivio Ansa /Marina Militare si riferisce a un episodio nel Mediterraneo)

Un naufragio (la foto di archivio Ansa /Marina Militare si riferisce a un episodio nel Mediterraneo)

COMMENTA E CONDIVIDI

La fuga dei disperati da guerre, fame e persecuzioni continua. E non solo nel Mediterraneo di fronte all'Italia. Con un susseguirsi di stragi continue.

Almeno 30 persone sono morte e un'ottantina risultano disperse a seguito del naufragio di due imbarcazioni cariche di migranti al largo del Gibuti, nel Corno d'Africa. Lo riferisce l'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim). "Dopo essere stati allertati dai residenti, una squadra della gendarmeria si è recata questo pomeriggio vicino al sito del disastro e ha salvato 16 persone, recuperando subito i corpi di tre donne e due uomini", ha riferito l'Oim. Secondo uno dei sopravvissuti a bordo della sua imbarcazione c'erano 130 persone, mentre non è stato in grado di dire quanti migranti viaggiassero a bordo dell'altra.

A quanto pare le due imbarcazioni erano sovraccariche e si sono rovesciate circa mezz'ora dopo esser salpate. Migranti dalla regione del Corno d'Africa spesso salpano dalle coste di Gibuti per traversare lo stretto di Bab al-Mandab diretti verso la penisola araba, con la speranza di trovare lavoro nei ricchi Paesi del Golfo.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: